Cuffie e auricolari senza fili sembrano intrigare più gli smanettoni di tecnologia che appassionati audio e utenti comuni: è soprattutto a queste ultime due categorie ma in generale per chiunque, ancora poco o per nulla convinti dell’audio Bluetooth, che consigliamo un giro di prova o, se non è possibile, la lettura di questa recensione di Plantronics BackBeat Sense.
Come ci aspettiamo per un dispositivo nato per la mobilità e l’ascolto ovunque, tanto a casa quanto in giro dalla mattina alla sera, queste cuffie offrono batteria completamente carica appena estratte dalla confezione, pronte per essere indossate, accese e usate. Sono le cuffie Bluetooth più semplici da usare che abbiamo avuto modo di provare finora. Non occorre aprire né un manuale né un foglietto di istruzioni che d’altra parte, il costruttore non ha incluso, mossa suggerita non da supponenza o risparmio di costi, bensì dalla consapevolezza di un lungo lavoro compiuto su ergonomia, progettazione e collocazione accurata dei pulsanti. In realtà un minimo foglietto di istruzioni è incluso ma è talmente piccolo e conciso da risultare trascurabile: si tratta di un cartoncino grande come l’etichetta di un capo di abbigliamento: all’esterno due foto a colori e all’interno su due microscopiche facciate le cuffie schematizzate con l’indicazione dei pulsanti.
In pratica chi ha già utilizzato in precedenza una cuffia wireless con comandi integrati riuscirà al primo colpo accenderle, attivare la modalità pairing e iniziare subito l’ascolto gestendo salto dei brani, volume ma anche telefonate, pausa, attivazione di Siri e così via. Lo stesso vale anche per chi invece non ha alcuna dimestichezza con cuffie wireless: in un paio di minuti la disposizione intelligente dei controlli risulta così chiara che riusciremo immediatamente ad attivare quelli giusti senza nemmeno dover mai guardare dove mettiamo le mani e le dita. Complimenti agli ingegneri Plantronics: pur avendo testato decine di gadget di questo tipo, raramente abbiamo riscontrato facilità e immediatezza d’uso paragonabili alle Plantronics BackBeat Sense.
Impronta audio di razza
Anche la riproduzione audio è una piacevole sorpresa. Plantronics si è già distinta negli ultimi anni per auricolari e cuffie di qualità: le nuove Plantronics BackBeat Sense confermano la tradizione della società e la migliorano ulteriormente. L’audio è bilanciato, con una ottima separazione stereo e una impronta che possiamo definire neutrale. Le voci risultano nitide e cristalline, i medi suonano naturali mentre i bassi sorprendentemente ricchi. Mentre il suono neutrale è per lo più apprezzato da audiofili e anche utenti smaliziati, il giudizio sui bassi può discordare a seconda dei gusti. Chi scrive non ama i bassi predominanti che, nella maggior parte dei casi, compromettono l’ascolto di tutte le altre frequenze. Le cuffie in oggetto non soffrono assolutamente di questo problema, pur offrendo basse frequenze corpose e decise. Forse chi ama solo disco e tecno potrebbe preferire cuffie “boom boom” ancora più marcate sui bassi ma, per la maggior parte degli utenti e per l’ascolto di praticamente tutti i generi musicali, non vediamo alcun tipo di problema, anzi.
La buona qualità audio si estende anche alle chiamate, scoraggiamo invece l’uso tramite il cavo con mini jack 3,5mm che offre un ascolto impoverito quando siamo a corto di batteria. Il cavo è incluso ed è dotato anche di filocomando con microfono, indicato per i casi estremi e per le chiamate, ma l’esperienza di ascolto ideale è sempre con cuffie accese e tramite wireless. Questo non è un difetto ma risulta vero per tutte le cuffie senza fili che abbiamo testato fino a oggi.
Delle cuffie Plantronics BakBeat Sense abbiamo già parlato in occasione del lancio in USA, per la presentazione in Europa all’IFA di Berlino e anche per l’unboxing: in calce in questo articolo riportiamo la fotogalleria dello spacchettamento per comodità di consultazione.
Le cuffie Bluetooth più leggere (e comode) in commercio
Finora non abbiamo nemmeno accennato a una caratteristica sorprendente delle Plantronics BackBeat Sense: il costruttore le ha introdotte come le cuffie wireless più leggere sul mercato. Non abbiamo setacciato la rete per verificarlo ma, con i suoi 140 grammi di peso, non occorre una bilancia da cucina per rimanere sorpresi: basta semplicemente estrarle dalla confezione e sostenerle con due dita. Sono incredibilmente leggere, non solo: sono anche molto resistenti e comode da indossare.
Il peso piuma infatti è sostenuto da un archetto con anima in metallo, con peso distribuito sia sul nostro capo, con una fascetta imbottita, e soprattutto sui padiglioni auricolari. In un mondo dove le cuffie più alla moda offrono imbottiture sempre più grandi e vistose, le discrete BackBeat Sense puntano all’essenziale e alla praticità, con due padiglioni che a prima vista possono sembrare un poco sottili, ma che indossati non affaticano e si adattano alla perfezione alla nostra testa e alle orecchie. Non scaldano, non pesano e non stringono: qualità importanti per poter saggiare fino in fondo l’autonomia dichiarata di 18 ore. Un valore elevato ma che risulta quasi incredibile tenendo presente gli ingombri ridotti e il peso piuma.
Elogio della discrezione
È innegabile che marchio e look alla moda risultino intriganti per un vasto pubblico: negli ultimi tempi in campo cuffie questo è stato associato a design e colori sgargianti. La scelta dei designer Plantronics è controcorrente e a nostro giudizio perfettamente riuscita. Abbiamo provato la versione nera con auricolari marrone ma lo stesso vale anche per la versione bianca. Aspetto e funzioni sono legati indissolubilmente: compatte e leggere, sono facilissime da usare, un piacere da ascoltare e discrete, molto discrete. Il look è semplice ma curato, essenziale, votato alla funzionalità, non all’apparenza. A ben guardare sono cuffie classiche, pur essendo ricche di tecnologia, un mix riuscito che risulta elegante.
Quasi non ci accorgeremo di indossarle per la leggerezza, non malediremo mai i comandi perché le nostre dita andranno subito in automatico a toccare i pulsanti giusti nel padiglione sinistro per fermare la musica, saltare un brano o riascoltarlo. Invece per alzare e abbassare il volume, poco più sopra, si avverte al tatto un rilievo in plastica che indica la presenza di una piccola rotella: mezzo scorrimento in avanti alza il volume, mezzo indietro lo abbassa. Scorrendo le dita in basso nello stesso padiglione troviamo un piccolo pulsante solitario che ferma la musica e attiva uno dei due microfoni che permette di ascoltare i rumori esterni.
Non abbiamo la cancellazione attiva del rumore, ma l’isolamento passivo è buono inoltre camminando all’aperto, viaggiando in treno o in aereo, può tornare utile premerlo per avvertire auto o eventuali pericoli in strada o più semplicemente per parlare con il controllore o una hostess. Se la conversazione con un amico si prolunga basta togliere le cuffie senza preoccuparci di spegnere la riproduzione: i sensori avvertono quando le cuffie sono indossate o meno, nel primo caso avviando l’audio, nel secondo mettendolo in pausa. Hi-tech, semplicità e immediatezza: sono in fondo i tre aggettivi che più si addicono alle Plantronics BackBeat Sense.
Per gli appassionati di tecnologia la consultazione delle specifiche riserva altre sorprese. Le Plantronics BackBeat Sense offrono driver dinamici da 32 mm, la frequenza di risposta è di 20Hz-20KHz con Bluetooth di classe 1: se appaiate a sorgenti Bluetooth classe 1 la distanza di comunicazione arriva al massimo a 100 metri. Chi usa Android può sfruttare il codec audio aptX: per tutti invece funziona il processore DSP e il doppio microfono in cuffia che rende possibile telefonate HD Voice, se supportate dallo smartphone e dall’operatore. Per ricaricale completamente occorrono al massimo 2 ore e mezza, tempo ben speso per avere poi a disposizione fino a 18 ore di riproduzione audio in streaming, sempre che il nostro smartphone resista a tanto. Per dare fondo alla lunga autonomia delle Plantronics BackBeat Sense possiamo comunque sempre connettere due dispositivi in contemporanea, per esempio il nostro Mac per la musica mentre lavoriamo e poi anche iPhone per rispondere alle chiamate premendo il pulsante sul padiglione destro. Questo, se tenuto premuto a lungo, permette di avviare Siri, Google Now e altro.
Pur essendo estremamente leggere, sono ben costruite e resistenti inoltre i due padiglioni ruotano di 180 gradi permettendo di appiattirli per ridurre gli ingombri. Il costruttore ha pensato a tutto: nella confezione è incluso il cavo di ricarica, quello audio con jack già descritto e anche una elegante custodia per il trasporto: non è rigida ma pur essendo morbida risulta spessa e resistente. Anche qui la praticità d’uso è stata presa in considerazione. La custodia infatti è dotata di due tasche con cerniere separate: quella più grande ospita le cuffie mentre quella più piccola è perfetta per avere sempre con noi il cavo di ricarica e anche quello di collegamento, il tutto con un ingombro poco superiore a quello di una rivista.
In definitiva
Anche chi odia per principio le cuffie wireless dovrebbe fare un giro di prova o prendere in considerazione Plantronics BackBeat Sense. Offrono audio bilanciato di notevole qualità con bassi corposi, leggerissime, comode da indossare e con controlli integrati in cuffia che possiamo definire perfetti senza timore di smentita: immediati e semplici da usare senza guardare, come dovrebbe sempre essere per cuffie votate alla mobilità completa. Unendo tutto questo alla lunga autonomia, risultano un abbinamento perfetto non solo per iPhone, iPad, smartphone e tablet Android ma anche per Mac e PC. Un acquisto caldamente consigliato senza riserve.
Prezzo e disponibilità
Le cuffie Plantronics BackBeat Sense sono già in commercio anche in Italia. Sono disponobili in due colorazioni: nero/espresso e bianco/tan entrambe al prezzo di listino di 179,99 euro. È già possibile trovarle scontate su Amazon a partire da 145 euro.
PRO
Audio bilanciato di qualità elevata con bassi decisi
Ottimi controlli in cuffia, facili da usare
Leggerissime, ben costruite, resistenti
Look elegante e discreto
Perfette per musica, video, chat e telefonate
Lunga autonomia
CONTRO
Oltre ai padiglioni ruotabili alcuni potrebbero sentire la mancanza di bracci pieghevoli