Introduzione: la storia del logo Apple
Quando gli analisti di mercato fanno un’analisi dei brand, quello di Apple risulta sempre tra i primi: chi ha aiutato a costruire il brand così com’é oggi é stato, tra le altre altre, il logo Apple.
Esiste una lunga storia relativa alla genesi di questo logo. Macity presenta, in esclusiva per l’Italia, la serie di articoli realizzata dal sito danese Macnyt che racconta la storia della genesi della mela di Apple, la sua prima apparizione, le interpretazioni del suo significato e del suo valore.
Tutti noi, infatti, conosciamo il caratteristico logo di Apple e in parecchi ci ricordiamo anche di quando era una piccola mela dipinta con i colori dell’arcobaleno posta sul davanti dei vecchi Macintosh grigi. Ma pochi invece conoscono almeno in parte la storia di come Steve Jobs e Steve Wozniak ebbero l’idea, quando negli anni settanta venne fondata Apple, di scegliere la piccola mela come simbolo per la loro azienda, e soprattutto perché il logo della Apple é quello che é, cioé una piccola mela.
La prima fonte nella nostra indagine per ricostruire la storia del logo é stata, ovviamente, il mare di informazioni contenute in Internet. Tuttavia, su questo particolare pezzetto della storia di Apple non c’é poi tanto. Dopo molte ore di ricerca sulle origini della piccola mela, infatti, abbiamo trovato molti frammenti, ma non una storia completa. Per completare il quadro é stato molto utile consultare anche alcuni dei numerosi libri sulla storia di Apple.
Macnyt ha cercato di mettere insieme, una volta per tutte, tutti i pezzi di questo puzzle. Da un punto di vista scientifico, alla fine di questa serie di articoli troverete tutte le fonti di informazione. Inoltre, questa storia é stata realizzata mettendo insieme anche un numero adeguato di immagini, molte delle quali sono originali. Lo scopo é quello di rendere giustizia alla storia della nascita del logo di Apple.
Perché “Apple”?
Nessuno sembra sapere con precisione perché Apple venne chiamata Apple, cioé mela. Nessuno, infatti, assocerebbe normalmente i computer a una mela.
Più avanti vedremo perché fu una buona idea quella di usare una mela come trade mark dell’azienda. La mitologia nata intorno alla Apple ci dice che c’erano varie buone ragioni perché la scelta del nome della società cadesse proprio su quel genere di frutto.
Si racconta, ad esempio, che Steve Jobs abbia lavorato in una piantagione di mele nell’estate del 1975 o del 1976. E che ammirasse l’etichetta discografica dei Beatles, “Apple Records”. Perciò, probabilmente é proprio per via di questi fatti che Steve Jobs e Steve Wozniak, quando dovettero trovare un nome per la loro azienda, decisero di chiamarla Apple. Il primo di aprile del 1976 venne infatti fondata la “Apple Computer, Inc.”. E forse in futuro realizzeremo anche una serie di articoli dedicati all’origine del nome “Apple” di per sé.
Nei prossimi articoli, invece, raccontiamo come il nome dell’azienda é diventato il suo logo, contribuendo a fare di Apple uno dei marchi più solidi e famosi dei nostri tempi.
La traduzione e l’adattamento in Italiano di questo e dei seguenti articoli, a cura di Antonio Dini, é stata effettuata dalla traduzione in inglese realizzata da Mogens Thyregod partendo dall’originale danese.
Capitolo 1: gli esordi e la mancanza di una identità grafica
In molti non sanno che Apple nel 1976 aveva già un logo, e non si trattava della piccola mela a cui siamo abituati. Il logo era ben lontano dall’avere “stile” e non era stato pensato per essere riprodotto in piccole dimensioni. Steve Jobs risolse velocemente questo problema.
Guardando il manuale di istruzioni dell’Apple I, il primissimo computer realizzato da Apple, la prima pagina è impreziosita da un logo graficamente molto complicato:
La scelta di questa prima immagine da parte di Apple necessaria di qualche spiegazione. L’azienda di Cupertino venne fondata da tre persone: Steve Jobs, Steve Wozniak e il meno conosciuto Ron Wayne. Fu proprio Ron Wayne [1] che, durante il lancio dell’azienda, fece questo complesso disegno a china. L’immagine rappresenta Isaac Newton seduto sotto un melo mentre legge un libro. Intorno, la avvolge un drappeggio sul quale è riportato il nome dell’azienda, “Apple Computer Co.”. Guardando più da vicino l’immagine, però, tutto intorno alla parte bassa della cornice che racchiude il disegno, c’è una scritta: “Newton… A Mind Forever Voyaging Through Strange Seas of Thought… Alone” (Newton, una mente sempre in viaggio attraverso strani mari di pensiero… da sola).
La citazione è presa da un poeta romantico inglese, William Wordsworth (1770-1850), che in “The Prelude, Book Third: Residence of Cambridge” scriveva:
And from my pillow, looking forth by light
Of moon or favouring stars, I could behold
The antechapel where the statue stood
Of Newton with his prism and silent face,
The marble index of a mind for ever
Voyaging through strange seas of Thought, alone. [2]
Capitolo 2. La genesi del famoso logo di Apple
Il logo composto da una mela colorata con le strisce di un arcobaleno apparve poco prima del lancio del secondo computer di Apple, l’Apple II. Il morso sulla parte destra e i colori dell’arcobaleno vennero aggiunti dopo qualche riflessione. Il nuovo logo divenne subito costoso da riprodurre su scala industriale, ma Steve Jobs pretese lo stesso di mantenerne l’aspetto con più colori.
Secondo molte fonti, fu proprio Steve Jobs lo strenuo difensore dell’idea di un logo più “di classe”, che portò alla ben conosciuta versione con l’arcobaleno colorato. Secondo quanto riporta l’autore di “The Little Kingdom: The Private Story of Apple Computer”, Michael Morritz, Steve Jobs era convinto che il precedente logo raffigurante Newton fosse stata una delle ragioni delle scarse vendite dell’Apple I. [3].
Inoltre, secondo Owen Linzmayer, autore di “Apple Confidential”, Steve Jobs era convinto che il precedente logo fosse troppo intellettuale e non avesse le caratteristiche giuste per essere riprodotto in piccole proporzioni. E’ plausibile che fosse proprio quest’ultima la ragione principale, tanto che nell’aprile del 1977 [4] Steve Jobs chiese a Rob Janoff, art director dell’agenzia pubblicitaria Regis McKenna Advertising, di disegnare un nuovo logo. E non fu un caso se Jobs scelse proprio l’agenzia McKenna: la società infatti aveva aiutato fin dai primi anni di vita Compaq, American Online e Intel, per citare solo alcune delle aziende del mondo informatico [5] tra i suoi clienti. Il lancio dell’Apple II era programmato per il 17 aprile 1977 [6] durante il West Coast Computer Fair, ed era necessario far partire subito i lavori per realizzare il nuovo logo.
Il morso della mela.
Linzmayer scrive che Rob Janoff inizio con una silhouette di mela nera su sfondo bianco, ma si accorse subito che mancava ancora qualcosa. Un gioco di parole che Apple aveva usato precedentemente nella campagna pubblicitaria per l’Apple I può aver aiutato Janoff ad avere l’idea che andasse aggiunto un morso sulla mela (come diceva la pubblicità dell’Apple I: “date un morso alla Apple, cioè “taking a bite of the Apple”, dove “bite”, morso, è pronunciato nello stesso modo di “byte”, l’unità di misura delle informazioni digitali). Inoltre, Janoff riteneva che il morso avrebbe evitato a chiunque di confondere la mela con un pomodoro, come era successo già in passato. [7]
Bill Kelley, all’epoca anche lui impiegato da Regis McKenna Advertising, ricorda la storia del morso sulla mela in modo lievemente differente. Afferma infatti che il morso rappresentava una simbolica acquisizione di conoscenza, secondo il mito biblico della mela dell’albero della Conoscenza nel giardino dell’Eden. [8].Il logo di Apple come appariva nel manuale dell’Apple I, senza il caratteristico morso.
Bisogna notare, inoltre, che la pubblicazione di alcuni manuali senza il morso è successiva alla creazione del nuovo logo di Apple, perchè occorse ovviamente del tempo prima che la catena di produzione venisse aggiornata.
Strisce e colori
Secondo quanto riporta il libro di Linzmayer, Janoff aggiunse al logo di Apple le strisce colorate ( a partire dall’alto: verde, giallo, arancione, rosso, porpora e blu) perchè l’Apple II aveva tra le caratteristiche tecniche delle incredibili capacità legate ai colori. Peraltro il logo venne usato proprio per il lancio del nuovo computer di Apple. Bill Kelley ricorda invece che fu Steve Jobs a volere le strisce colorate sul logo della mela, per via delle possibilità nella gestione del colore dell’Apple II e, alla fine, arrivò anche a dettarne le specifiche. [9]
Il logo più maledettamente costoso della storia
Sembra quindi che sia stato Steve Jobs a concepire l’idea principale del logo colorato di Apple. Ma stampare un’immagine che contiene numerosi colori accostati uno all’altro è particolarmente difficile e costoso. La tecnica di stampa basata sui quattro colori fondamentali, che prevede una serie di quattro passaggi successivi del rullo di stampa, uno per ciascun colore fondamentale, porta con se il rischio che i differenti strati possano essere posizionati male e sovrapporsi in parte.
Per questo Janoff suggerì che le strisce colorate dovessero essere separate da sottili linee bianche che avrebbero risolto il problema e reso più economico il processo di stampa del logo. Ma a Steve Jobs non importava il prezzo e decise senza possibilità di discussione che il logo dovesse essere fatto senza margini bianchi tra le strisce colorate. Per questa ragione Michael M. Scott, dipendente di Apple, lo ha definito “Il logo più maledettamente costoso della storia”. [10]
Un altro uomo di Apple, Jean Louis Gasse, una volta riassunse le idee che sono dietro al leggendario logo della società californiana in questo modo: “Uno dei più grandi misteri per me è il nostro logo, il simbolo del peccato e della conoscenza, morsicato e fasciato completamente dai colori dell’arcobaleno disposti però nell’ordine sbagliato.
Non è possibile sognare un logo più adeguato: peccato, conoscenza, speranza e anarchia”. [11]Ecco un logo raffigurante la mela con i colori dell’arcobaleno, come lo conoscono tutti, a prescindere dal fatto che abbiano mai avuto un Mac.
Capitolo 3. Le prime versioni stampate del logo Apple
Il nuovo logo di Apple venne usato sui computer, ma anche nei materiali stampati della società, come le pubblicità e le brochure. Anche dopo la sua creazione, il logo della Apple è cambiato nel corso degli anni. E lo stesso carattere di stampa, utilizzato per scrivere il nome dell’azienda, è stato oggetto di studi prima di essere scelto.
All’inizio il logo di Apple nelle stampe della società era accompagnato dal testo “Apple Computer Inc.”, utilizzando il font Motter Tektura. Questo carattere di stampa era stato disegnato nel 1975 da Otmer Motter della Vorarlverg Graphic ed era praticamente nuovo quando Apple cominciò a usarlo. Ci fu solo un singolo cambiamento rispetto al font originale: il punto sulla lettera “i” venne rimosso. Sotto, una edizione del logo nella quale le strisce colorate non sono ancora presenti anche per via della tecnica di stampa, basata su negativi monocromatici.
La prima brochure stampata dopo la creazione del nuovo logo utilizzava la foto di una vera mela rossa. Fu l’agenzia di Regis McKenna a creare la brochure.
Aprendo la brochure, il vero logo con l’arcobaleno colorato appare in basso a destra, così come nelle pubblicità del lancio dell’Apple II.
Apple, nelle campagne pubblicitarie che sis ono succedute durante gli anni, ha reso ancora più stilizzato il suo logo e il testo che lo accompagna. Nei primi anni ottanta [12] la pesante scritta “Apple Computer Inc.” viene accorciata e diventa “Apple”, come si vede in questa pubblicità per il Lisa del giugno del 1983 (tratto dalla rivista Personal Computing)
Ingrandimento del logo nella parte bassa della pubblicità:
Questa parte dovrebbe essere uguale in tutti i primi materiali stampati contenenti il logo di Apple, ma esiste anche quest’altra versione più “leggera”, composta dal logo con le strisce colorate e il font Motter Tektura, realizzata per le insegne degli espositori dei negozi
Questa insegna era messa in vendita su Internet, fino a poco tempo fa, per 2.500 dollari americani.
Nel 1984, quando venne introdotto il primo Macintosh, Apple abbandonò il carattere Motter Tektura e lo rimpiazzò con un font più classico: il Garamond. Apple realizzò un’edizione speciale del font, chiamata Apple Garamond [13], che viene utilizzata ancora oggi nei materiali stampati dell’azienda. Da allora, il logo di Apple viene utilizzato da solo, senza nessuna scritta aggiuntiva. Se invece viene stampato anche il nome dell’azienda insieme al logo, il primo viene posto a una certa distanza utilizzando il font Garamond. Spesso il logo è stato utilizzato senza il nome della Apple ma con uno slogan stampato con il carattere Garamont. Per esempio, “The power to be your best”, oppure “Think Different”:
Capitolo 4. Il logo Apple sui computer, un segno di qualità
Siamo sempre in grado di riconoscere un computer della Apple dal suo piccolo logo colorato.
Se c’è una mela sulla chassis grigio, siamo sicuri che siamo seduti davanti a un Macintosh. Il logo su un computer è un esclusivo, piccolo badge. Ne abbiamo fotografo uno con una macchina dotata di un obiettivo specifico per i dettagli.
La piccola mela della Apple, colorata come un arcobaleno, è stata presente su tutti i suoi prodotti e il materiale del marketing a partire dall’Apple II fino al 1998. Abitualmente, il logo è posizionato in rilievo sul lato frontale del computer. Stampanti, la maggior parte dei monitor, scanner e altri accessori originali della Apple hanno condiviso con i computer l’uso esclusivo di questo logo. Qui, ancora un paio di immagini ravvicinate della mela morsicata e colorata come un arcobaleno.
(Immagine frontale di un Macitosh Classic, 1990)
(Fotografia ravvicinata del logo sul Macintosh Classic)
Il logo, che è in rilievo, è un elemento separato, affondato nella plastica grigia. Il logo ha un suo particolare numero d’ordine come componente e può essere richiesto come parte singola per ciascun vecchio computer della Apple, nel caso che sia andato perso l’originale. Se invece si graffia, è possibile estrarlo scalzandolo dall’interno grazie a un piccolo buco nella plastica grigia intorno al rovescio della mela.
Il logo di Apple cambia da prodotto a prodotto. Sui Powerbook 5300, ad esempio, è lievemente più piccolo:
(Tutte le immagini sono state realizzate con una Canon PowerShot G2 con un Conversion Lens Adapter LA-DC58. Copyright Jens Hofman Hansen e Macnyt.dk 2002.)
Capitolo 5. L’evoluzione: scompaiono le strisce colorate
Negli ultimi anni, con grande costernazione di molti, i colori dell’arcobaleno sono scomparsi dal logo di Apple. In cambio, la mela è diventata più elegante e l’immagine “hippie” è stata abbandonata per un look più raffinato. Diciamo la verità: chi non è rimasto in ammirazione davanti allo scintillante logo bianco di un PowerBook?
Dopo l’introduzione del font Apple Garamond era difficile pensare a un design ancora più semplice e chiaro. Il nuovo logo di Apple venne studiato a partire dal marzo del 1998, anno nel quale comparve il nuovo Macintosh PowerBook G3 con un logo completamente bianco sul coperchio. Aprendolo, tuttavia, era ancora possibile trovare la piccola mela colorata, al di sotto dello schermo. Secondo quanto riporta Linzmaier, fu ancora Steve Jobs che decise come avrebbe dovuto essere il nuovo logo di Apple. [14]Qui di seguito, l’immagine di una confezione originale di un Macintosh PowerBook G3, sulla quale sono stampate entrambe le versioni del logo di Apple, una completamente bianca e una completamente nera.
Quando venne introdotto nell’agosto del 1998 (dopo che era stato annunciato a maggio dello stesso anno), l’iMac fu il primo Macintosh senza la piccola mela colorata. Al suo posto, un logo leggermente a rilievo, dello stesso colore del computer, che venne inserito sia sul dietro che sul davanti dell’iMac. Ecco una immagine di due iMac visti posteriormente, scattata per la campagna pubblicitaria legata all’introduzione di due nuove versioni di colore del piccolo computer.
Chi aveva comprato un iMac, comunque, non era stato completamente privato del vecchio logo colorato di Apple. Intatti, era possibile trovarlo nel sistema operativo a partire dalla versione Mac Os 8 fino alla versione 9, ad esempio nel “Menu Apple” e nella finestra “About this computer”:
Durante la transizione tra il 1999 e il 2000, Apple effettuò un’altra revisione del nome dell’azienda e degli altri usi del suo logo. Venne deciso che il nome dell’azienda, “Apple Computer”, dovesse trasformarsi nel più semplice “Apple”. Il logo colorato venne ufficialmente dichiarato defunto e né Apple né i suoi rivenditori furono autorizzati ad utilizzare ancora la versione arcobaleno della piccola mela. Per l’uso interno ad Apple, infatti, venne creato a partire dalla vecchia versione colorata una serie di cinque piccole mele ciascuna con un colore differente. La nuova serie di piccole mele venne realizzata leggermente in rilievo, per illustrare meglio il logo Apple in materiale plastico sui nuovi iMac.
Una versione della mela morsicata color porpora.
I rivenditori di Apple e gli altri partner vennero autorizzati ad utilizzare solo una versione completamente piatta del logo, sia in bianco che in nero.
In un aggiornamento del documento-guida interno per la corporate identity di Apple venne scritto: “Così come i nostri prodotti o i nostri clienti, il brand di Apple continua ad evolvere. Per riflettere questo fatto, abbiamo realizzato alcuni importanti cambiamenti nel logo di Apple e nel modo in cui lo usiamo internamente e come ci aspettiamo che lo usi il nostro canale di vendite. Non preoccupatevi: non abbiamo rimpiazzato il nostro logo, lo abbiamo solo aggiornato. Per dire chi siamo e che cosa siamo come azienda, continueremo a utilizzare lo stesso simbolo senza tempo: una mela alla quale con un morso è stato tolto un piccolo pezzo. Abbiamo ridotto un po’ della confusione che c’era nel design originale, e abbiamo aggiornato il modo in cui usiamo i colori e la luce. In altre parole, abbiamo preso gli stessi standard di stile e innovazione che rendono i nostri prodotti e il nostro design riconoscibile e li abbiamo applicati al logo dell’azienda. Al posto di un arcobaleno di strisce colorate, dunque, colori uniformi. Invece di un unico colore, una tavolozza di colori differenti da utilizzare per scopi differenti. Colori uniformi che esaltano la foggia senza tempo del logo di Apple. [15]
Il lavoro per rimpiazzare il logo fatto con la mela a strisce colorate fu un processo lungo, iniziato ben prima di questo documento interno dell’azienda. Nel sito web della Apple era ancora possibile trovare, fino all’aprile del 1998, una barra di navigazione con i colori dell’arcobaleno. Ma, come si può vedere nelle versioni delle pagine conservata dal sito web.archive.org, probabilmente il vecchio logo venne rimpiazzato durante il lancio dell’iMac.
Un esempio tratto da www.apple.com nell’aprile del 1998.
Un esempio tratto da www.apple.com nel novembre del 1999.
In Mac Os X i colori dell’arcobaleno scomparvero anche dal sistema operativo di Apple: il Menu Apple è ancora presente, ma i colori della mela se ne sono andati. In aggiunta, nei nuovi iMac a schermo piatto introdotti nel 2002, nel nuovo display a schermo piatto da 23″, nell’eMac e nell’Xserve, il logo con la piccola mela è realizzato interamente in argento metallizzato.
Il grande logo argentato nella parte frontale dell’eMac.
Capitolo 6. Interpretazioni successive del significato del logo Apple
Una cosa è come i designer di un logo, e tutti quelli coinvolti nella sua realizzazione, pensano che debba essere fatto e interpretato. Un’altra è come il logo viene successivamente capito e quale spiegazione ufficiale ne viene data.
Molti oggi ritengono che i colori dell’arcobaleno creassero associazioni con la psichedelia, cosa questa che ben si sposa con l’immagine un po’ creativa e alternativa che Apple ha acquisito durante gli anni grazie anche a campagne di comunicazione come “Think different”.
Altri invece hanno ritenuto che ci fosse un chiaro riferimento a IBM, che nel momento della creazione del logo di Apple era ritenuta il suo più grande avversario. E’ Per Mollerup a scrivere nella sua tesi “Marks of Excellence” che le strisce nel logo di Apple giocano sul parallelo con IBM, che usa anch’essa le strisce per il suo logo. [16] La policromia del logo con la piccola mela prende le distanze in modo creativo e un po’ anarchico dalla monocromia del più noioso logo di IBM, evidenziando la natura di una azienda ritenuta da Apple rigida e conservatrice.
Quale logo richiama maggiormente la creatività e la facilità d’uso?
Il ricercatore Per Mollerup, invece, ha ottenuto da Apple una spiegazione ufficiale sul significato del suo trade mark (che nel suo libro é riporta come risposta del Dipartimento legale di Apple in data 17 agosto 1994), che riproponiamo qui di seguito:
– Il nome inzia con la lettera A, e perciò si trova in testa a molti cataloghi
– Normalmente una mela non viene associata ai computer, quindi il logo é facilmente memorizzabile
– Le mele sono portatrici di sensazioni positive. Non sono minacciose e vengono associate alla buona salute. Infatti, un vecchio proverbio recita: “Una mela al giorno leva il medico di torno”.
Il futuro del logo di Apple?
Sarà eccitante seguire lo sviluppo del logo di Apple nei prossimi anni. In queste pagine abbiamo cercato di documentare lo sviluppo a partire da un complicato disegno di Newton con una mela fino al logo colorato con le strisce dell’arcobaleno, che dopo successive differenti semplificazioni é diventato una mela argentata e lucida sul davanti dei nuovi Mac. Il logo di Apple non sembra in grado di diventare ancora più elegante di quanto non lo sia adesso. Ma chi può dirlo: magari Apple sta per lanciare una nuova linea di prodotti “retrò”, con le vecchie piccole mele colorate e con il font Motter Tektura.
L’ultima pagina di questo articolo è riservata alla bibliografia.
Bibliografia
Se avete voglia di approfondire ulteriormente la storia del logo di Apple, o anche la storia di Apple in generale, ci sono molte possibilità. Qui di seguito vengono forniti i rimandi ai testi utilizzati nella serie degli articoli sul piccolo logo di Apple. Potete contribuire anche voi, segnalando ulteriori fonti che si rendano disponibili. O potete segnalarci tesi su questo argomento o argomenti affini su Apple.
Ecco, dunque, i rimandi delle note nel corpo del testo degli articoli.
[1] Linzmayer 1999, p. 6.
[2] L’intero poema può essere letto su Internet (http://www.hearts-ease.org/cgi-bin/library_poem.cgi?ID=15)
[3] Moritz 1984, p. 188.
[4] Linzmayer, 1999, p. 6.
[5] Documentato attualmente nel sito della società. (http://www.mckenna-group.com/about/mckenna.html)
[6] http://www.kelleyad.com/Histry.htm (?)
[7] Linzmayer 1999, p. 6.
[8] http://www.kelleyad.com/Histry.htm
[9] http://www.kelleyad.com/Histry.htm
[10] Linzmayer 1999, p. 6
[11] Linzmayer 1999, p. 6.
[12] Una vecchia pubblicitò risalente al 1981, con il logo e la scritta “Apple” può essere visto a questo indirizzo: http://jupiterii.tripod.com/gallery/MiscAds2/apple81doptical.jpg
[13] Maggiori informazioni sul font Apple Garamond:
[14] Linzmayer 1999, p. 6.
[15] Citato dal sito Apple Insider
[16] Mollerup 1997, p. 138.
I libri
Linzmayer, Owen W., Apple Confidential: The Real Story of Apple Computer, Inc. Starch Press, 1999.
Mollerup, Per, Marks of Excellence. The History and taxonomy of Trademarks, Phaidon, 1997.
Moritz, Michael, The Little Kingdom: The Private Story of Apple Computer, William Morrow, New Yotk, 1984.
Le immagini
Le foto e le immagini utilizzate per questa serie di articoli sono state raccolte su Internet durante un ampio arco di tempo e sono state ottimizzate per la pubblicazione. In più, sono state effettuate scansioni di nuovo materiale illustrativo e sono state fatte delle foto ex novo. Se volete contribuire alla storia del logo di Apple le vostre scansioni e le vostre foto sono le benvenute presso la redazione del sito. Attenzione, perché è necessaria una ottima qualità delle immagini, soprattutto se si devono vedere chiaramente dei dettagli. Il vostro contributo è il benvenuto per poter aggiornare, in futuro, questa serie di articoli o magari riuscire a realizzarne una serie completamente nuova, dedicata a qualche altro aspetto storico del mondo di Apple.