I due ricercatori esperti in sicurezza informatica Charlie Miller e Chris Valasek, hanno alcune settimane addietro dimostrato la possibilità di controllare in remoto alcuni veicoli prodotti da Chrysler, spegnendo le auto e facendole frenare a comando, hackerando la connessione Wi-Fi integrata in alcuni veicoli. Il trucco è stato possibile poiché i ricercatori hanno scoperto che la password della rete Wi-Fi delle auto della Chrysler viene generata prima della data e dell’ora di primo utilizzo e si basa su un sistema temporale di default a cui si aggiungono alcuni secondi (quelli che l’unità centrale impiega per avviarsi).
Reuters spiega che l’impresa dei due esperti ha attirato l’attenzione di Uber e ha chiesto loro di unirsi all Advanced Technologies Center, la divisione della società alla quale lavorano già vari esperti provenienti dalla Carnegie Mellon University e che in futuro potrebbe occuparsi, tra le altre cose, anche di veicoli a guida autonoma, settore nel quale anche Google e Apple hanno da qualche tempo cominciato a investire.
Uber sta investendo molte risorse nel mondo delle auto che si guidano da sole; a marzo di quest’anno ha comprato deCarta, una società di San Jose specializzata nel digital mapping, in sofwtarse per la ricerca di informazioni stradali e indicazioni in seguito a ogni cambio di direzione. Negli USA dopo la dimostrazione degli hacker Fiat Chrysler Automobiles ha richiamato per un controllo gratuito 1,4 milioni di veicoli, mettendo in dubbio l’affidabilità dei sistemi della casa, accusata di non avere preso precauzioni sufficienti per risolvere il problema.