Apple rilancerà il mondo dela musica. È questa la promessa di Jimmy Iovine, esperto discografico, produttore e oggi dirigente Apple in un’intervista a Wired UK in cui discute la filosofia e il futuro di Apple Music, il nuovo servizio musicale in streaming della Mela nato a seguito dell’acquisto di Beats Music, di cui Iovine con Dr. Dre è stato il fondatore, e rilasciato da poche settimane.
Nelle lunga intervista Iovine non ha rilasciato dichiarazioni particolarmente clamorose o indiscrezioni inattese, ma si è soffermato a discutere proprio lo spirito da cui nasce il servizio, in particolare la “music curation” ovvero il fatto che esistano esperti in carne ed ossa dietro alla selezione di playlist e musica suggerita agli utenti dal servizio.
“Quello che abbiamo realizzato è un po’ più complicato di un programma di utilità di base – dice Iovine – è pensato per intrattenere la gente, è destinato ad aiutare le persone a trovare la musica, scoprire la musica.”
Jimmy Iovine si scaglia contro la concorrenza e tutti i servizi di musica in streaming che realizzano playlist e offrono consigli musicali in maniera automatizzata, contrapponendo invece la strategia di Apple servita, invece, da centinaia di persone in carne ed ossa, in grado di suggerire i migliori brani sfruttando il gusto e l’orecchio umano, e non un freddo algoritmo.
Questo approccio deve garantire e spingere una nuova forma di distribuzione musicale, che aiuterà il settore a riprendersi da una crisi che spinge il fatturato del mercato musicale sempre più verso il basso:
“Cerchiamo di realizzare un modello di diffusione della musica elegante ed emozionante. La distribuzione musicale ha bisogno di ritornare ad essere di nuovo emozionante, ha bisogno di avere un impulso, un cuore. Non è così in questo momento, ed è quello che stiamo cercando di fare con Apple Music”.
L’esempio portato da Iovine è quello delle popolari cuffie Beats che a suo parere hanno avuto successo proprio grazie alla loro capacità di connettere emozionalmente gli ascoltatori con la musica, offrendo allo stesso tempo una qualità audio superiore: “Piacciano o no, le cuffie [Beats] suonano meglio di una cuffia da 1 dollaro, vero? E le persone le sfruttano per emozionarsi con la musica”.
L’ex Beats tesse poi le lodi di Connect, il servizio nato per essere il canale privilegiato diretto fra artisti ed utenti, e la radio Beats 1, altro esempio di “curation”, in questo caso una vera e propria radio con contenuti scelti da importanti DJ.
Iovine al momento è soddisfatto dei risultati raggiunti da Apple Music (circa 11 milioni di utenti in poche settimane) ma ammette che la strada per il successo è ancora lunga, benché il servizio abbia raggiunto una buona diffusione molto velocemente.
Infine Iovine esprime la sua convinzione che Apple sia l’azienda giusta per poter rivoluzionare nuovamente la musica come accadde con il lancio di iTunes e iPod: “Forse non raggiungeremo mai la perfezione, ma penso che tu abbia una migliore possibilità di essere perfetto in Apple piuttosto che altrove”. Per leggere l’intero intervento su Wired il link da seguire è questo.