Marc Newson continua a lavorare per Apple ma è libero di collaborare con altre aziende, immaginando orologi e altri prodotti tecnologici e no. Il suo ultimo lavoro è una tradizionale stilografica, la Montblanc M. La collaborazione con la Mela è atipica (il designer australiano stesso parla di se stesso come una sorta di “mercenario”) ma gli permette di non rimanere legato a una sola tipologia di prodotti, come ha avuto modo di spiegare al Wall Street Journal.
Newson spiega anche che il luogo che ama di più per progettare è l’Europa e l’Italia in particolare, che è un ammiratore del pittore e scultore Lucio Fontana e un amante dell’Arte Povera, movimento che ha visto tra gli esponenti artisti quali Alighiero Boetti e Piero Manzoni. Tra gli artisti contemporanei che ama, cita Wim Delvoye, artista belga noto per aver realizzato diverse installazioni anticonvenzionali. Per quanto riguarda la moda, il suo fashion designer preferito è l’amico Azzedine Alaïa, uno stilista tunisino che ha lavorato, tra gli altri, anche per Prada.
Dalla breve intervista (che spazia a tutto campo su vari argomenti), si evince che il cruccio di Newson è in questo momento l’industria automobilistica. “Ci sono stati momenti nei quali le automobili in qualche modo sintetizzavano tutto ciò che di buono vi era nel progresso, ma ora siamo in un fondo a un tunnel”. Impossibile trarre conclusioni da una semplice frase ma è chiaro che le autovetture stuzzicano il suo interesse e non è da escludere che Apple abbia chiesto a lui e all’amico Jony Ive di dedicarsi alle auto. I due designer sono noti appassionati di auto e Newson non è un perfetto sconosciuto del settore avendo creato una concept car per Ford nel 1999, la 021C, mostrata nel corso del Tokyo Motor Show di quell’anno.