I bambini di oggi saranno adulti con meno memoria, ma con una maggiore capacità di attenzione e di riflessione grazie alla tecnologia e al Web. Lo dice uno studio Usa condotto dal ricercatore Jim Taylor dell’Università di San Francisco.
Le nuove tecnologie e Internet stanno plasmando il nostro modo di pensare, la capacità di riflettere, ragionare e trarre delle conclusioni sulla base delle nostre esperienze, conoscenze e approfondimenti. Il modo di comunicare, creare, progettare dei giovani, e in particolare dei nativi digitali – la generazione che non conosce un mondo senza prodotti hi-tech e Internet – è completamente diverso da quello dei loro nonni e, in alcuni casi, dei loro genitori ed è fortemente influenzato e determinato dalla presenza della tecnologia nella quotidianità. E’ questo il tema al centro delle ricerche condotte da uno studio Usa firmato da Jim Taylor. Nella culla dell’innovazione, il ricercatore ha effettuato una ricerca che ha come obiettivo quello di indagare gli effetti positivi e negativi della tecnologia sullo sviluppo dei bambini. “Gli effetti della tecnologia sui bambini sono complessi – scrive lo psicologo -. Se la tecnologia aiuta o danneggia lo sviluppo del pensiero dei vostri bambini dipende dal tipo di tecnologia utilizzata e da quale frequenza”. “Il cervello dei bambini, in fase di sviluppo, è malleabile e quindi esposto agli effetti della tecnologia, che influenza la capacità di pensiero e di riflessione dei bambini. L’uso di Internet, ad esempio, rafforza la capacità di eseguire la scansione di informazioni in modo rapido ed efficiente”.
Lo studio statunitense condotto dall’Università di San Francisco vuole mettere in evidenza gli effetti della tecnologia e affronta quattro argomenti: attenzione (il primo pubblicato questa settimana), il sovraccarico di informazioni, i processi decisionali, la memoria e l’apprendimento.
“I videogiochi e altri contenuti multimediali migliorano la capacità di attenzione e i tempi di reazione e la capacità di individuare i dettagli, mentre l’uso dei motori di ricerca renderà più debole la memoria dei più piccoli perché il cervello non dovrà più conservare a lungo le informazioni e potrà quindi dedicarsi alla contemplazione, allo sviluppo del pensiero critico e al problem solving”. Per uno sviluppo armonioso della capacità di riflessione, di ragionamento, di memoria, il consiglio che arriva dalla Silicon Valley è quello che è già noto alla maggior parte dei genitori che affrontano la questione della presenza di tablet, smartphone e altri prodotti hi-tech nella vita dei bambini: continuare a proporre, oltre ad un approccio di qualità al mondo della tecnologia, letture e giochi tradizionali.