Foxconn Technology, la multinazionale che assembla dispositivi elettronici per i produttori di apparecchiature originali in tutto il mondo e che lavora, tra le altre aziende, anche per Apple, ha siglato un accordo con il Maharashtra, Stato dell’India centro-occidentale. In India Foxconn investirà nei prossimi cinque anni 5 miliardi di dollari in nuovi impianti. Il fondatore di Foxconn Terry Gou e il ministro dello stato del Maharashtra Devendra Fadnavis hanno annunciato in sede congiunta l’accordo dopo la firma nella capitale Mumbai.
Solo tre giorni prima nella capitale indiana di Nuova Delhi Gou aveva detto che Foxconn voleva accelerare la presenza nel settore manifatturiero della nazione, che è – tra le altre cose – il mercato con la crescita nel settore smartphone più veloce del mondo. Foxconn sarebbe in trattativa anche con l’indiano Adani Group (conglomerato di multinazionali con interessi nei settori delle risorse, logistica, energia e altro) per formare una joint venture.
“L’India è grande, grandissima nazione. Troppi luoghi, troppo stati, troppe città. Fare scelte è difficile” aveva detto Gou qualche giorno prima, “vogliamo portare qui l’intera catena di approvvigionamento”. Gou a maggio di quest’anno aveva dichiarato che la società aveva intenzione di creare entro il 2020 fino a 12 strutture in India, incluse fabbriche e data center. Nell’annunciare il recente accordo, Fadnavis ha spiegato che gli impianti di Foxconn permetteranno di creare nello stato circa 50.000 posti di lavoro. La multinazionale cinese impiega nei periodi di produzione massima circa 1.3 milioni di persone.
L’iniziativa dovrebbe favorire l’iniziativa che il Primo Ministro indiano ha denominato “Make in India” nata con lo scopo di rendere la nazione una dei principali hub al mondo per la manifattura elettronica. Gou ha spiegato che Foxconn, nota ufficialmente come Hon Hai Precision Industry, è alla ricerca di partner locali ma non ha specificato se negli impianti saranno prodotti telefoni o altri dispositivi. Ricordiamo però che Apple, dopo la Cina, ha ora nel mirino proprio l’India che promette di diventare entro un tempo non lungo il secondo mercato mondiale per la vendita di smartphone, proprio dopo la Cina.