Il punto centrale è: se ci si dota di un centro di acquisti online che rende inutile la confezionatura, spedizione e vendita del bene materiale, quale potrebbe essere il punto debole? Non certo il prezzo, che diventa più conveniente sia per il venditore che per l’acquirente. Eliminare tutti gli intermediari vuol dire abbattere notevolmente il prezzo finale e addirittura eliminare il bisogno di produrre il bene che si è progettato rende l’operazione ancora più economica per tutti.
Il vero problema è il mezzo di pagamento. Soprattutto se il pubblico è per buona parte di minorenni. Perché occorrerebbe la carta di credito, che anche negli Usa non è poi così universalmente diffusa, soprattutto fra i minori. Cosa servirebbe allora? Serve un borsellino elettronico, dove tenere i soldi dei più piccoli e che i genitori si sentono tranquilli nel ricaricare quando serve. Come PayPal. Semplice e con fama di essere sicuro e al tempo stesso non impegnativo.
Bingo. Microsoft, che su Xbox Live si sta impegnando veramente tanto e con discreto successo, bisogna dire, adesso ha trovato questo sistema: si pagano i giochi e gli altri add-ons di Xbox Live tramite PayPal. Un sistema alternativo per acquistare i punti di Microsoft che servono come valuta digitale, insomma. E, bisogna dire grazie all’esperienza di App store di Apple, anche più onesto. Perché è oggettivamente difficile convertire 1,400 punti Xbox in valuta corrente, mentre sappiamo tutti quanto sono 4,99 dollari o l’equivalente in euro. Quindi, ben venga PayPal e poi speriamo i prezzi vadano in valuta reale subito.
E che arrivino presto anche in Italia e nel resto d’Europa, dove Xbox sta avendo un ruolo interessante nella vita di tutti i giorni di milioni di ragazzi e ragazze. Se si potessero sfruttare di più i beni direttamente digitali sarebbe solo un bene.