La risposta, o almeno una delle tante risposte, a quale sia il miglior assistente vocale tra Siri, Cortana, Google Now e Alexa, arriva direttamente dalla CNN, che attraverso il portale money.cnn, ha messo alla prova i quattro assistenti vocali: Siri di Apple, Cortana di Microsoft, Alexa di Amazon Echo e Now di Google. Tra i tre, quello sicuramente meno conosciuto, almeno in territorio italiano è Alexa, assistente vocale non incluso in uno smartphone o tablet, ma presente su Echo, l’altoparlante smart di Amazon, non ancora in vendita in Italia. Ecco i risultati dei test condotti sui 4 assistenti vocali.
Punti di forza
Siri, a detta della fonte, è il migliore quando si parla di comprensione del linguaggio naturale. E’ quello che meglio capisce le richieste dell’utente, anche se formulate in modo naturale, ossia attraverso domande non rinchiuse in rigidi schemi. E’ possibile parlare a Siri in modi diversi per chiedere la stessa cosa, e proprio questa caratteristica lo rende l’assistente vocale “più umano”.
Google Now, invece, è quello che meglio conosce l’interlocutore, ossia l’utente possessore dello smartphone. I servizi Google, infatti, collezionano una impressionante quantità di dati, così che spesso riescono a fornire attraverso le schede Google risposte, ancor prima che venga formulata la domanda. Ad esempio, le schede predittive sono in grado di anticipare i propri interessi, i dettagli su un tragitto o sui prossimi impegni in programma. Questa caratteristica sarà propria anche di Siri con iOS 9, grazie alla funzione nota con il nome di Proactive. I primi test condotti sulla beta di iOS 9, sembrano dare ragione ad Apple, che non solo emulerebbe al meglio Google Now, ma lo batterebbe su tutta la linea.
Cortana, invece, ha il suo punto di forza nei promemoria basati sulla localizzazione, e funziona egregiamente con comandi tipo “Ricordami di fare qualcosa quando torno a casa”. La forza di Alexa, invece, è che risulta sempre in ascolto ed è in grado di sentire i comandi dell’utente anche quando questi si trova in un’altra stanza; il microfono integrato nell’altoparlante risulta piuttosto performante. Alexa, però, è in grado di gestire solo pochi comandi, se paragonato ai compiti che invece riescono a svolgere gli altri assistenti vocali, ma non per questo risulta meno utile.
Punti deboli
Quando la fonte passa ad analizzare i punti deboli dei vari assistenti vocali, viene in risalto la scarsa integrazione con le applicazioni terze parti. Apple (se si esclude Alexa che non interagisce con alcuna app) è quella messa peggio in questo campo, mentre Google sembra avere una marcia in più. Di recente, ma solo limitatamente al territorio a stelle e strisce, è possibile inviare anche messaggi Whatsapp direttamente da Google Now, impartendo l’ordine vocalmente, senza necessità di toccare lo smartphone.
Punti di interesse
Quando invece la fonte ha chiesto ai quattro assistenti vocali di trovare un locale per prendere un caffè, Siri è stato il più celere, mostrando direttamente le indicazioni a schermo. Google e Cortana, invece, hanno mostrato un elenco di luoghi, anche se la lista di Cortana è risultata piuttosto scoraggiante. Alexa, invece, è completamente fuori da queste possibilità, dato che non risponde assolutamente a questa tipologia di comandi.
La gara per il miglior assistente vocale passa anche per l’umorismo. La fonte ha chiesto ai 4 candidati di raccontare una barzelletta. L’umorismo di Siri è un po’ castrato, perché spesso inizia a raccontare una storia senza terminarla: “Quanti iPhone ci vogliono per…ok, non importa”. Alexa e Cortana, invece, si lasciano andare a freddure meno originali, ma completano quantomeno la battuta. Google Now, invece, non racconta barzellette, ma l’assistente vocale di Google è comunque ricco di easter egg, che non aggiungono alcuna funzionalità, ma permettono di farsi una risata.
Duri di comprendonio
Tutti e quattro gli assistenti vocali, spesso, non comprendono i comandi loro impartiti. E così, dopo essersi scusati, sperano di risolvere il problema con una sana ricerca sul web. Si equivalgono tutti, ad eccezione di Alexa, che molto spesso durante i test della fonte ha semplicemente ignorato il comando, senza battere ciglio.
Navigazione
Pareggio tra Cortana, Google Now e Siri anche quando si parla di navigazione: tutti e tre i sistemi risultano assolutamente pronti a viaggiare e funzionano bene quando si chiede loro di trasformarsi in GPS. Alexa, invece, è l’unico rinchiuso in casa.
Chi vince attualmente?
Money.cnn sceglie Google Now e, a sorpresa, Alexa di Amazon. Il primo per la capacità di conoscere e anticipare le mosse dell’utente, mentre il secondo, pur nei suoi limiti, risulta praticamente insostituibile quando si tratta di acquistare su Amazon, leggere news, controllare la musica o impostare un reminder.
Chi vincerà in futuro?
Siri sta spingendo molto sulla domotica con HomeKit e sulle auto con CarPlay, senza rinunciare però alle integrazioni possibili con il corpo umano grazie a HealthKit. Google Now, anche se meriterebbe un po’ di personalità in più, ha il vantaggio di funzionare su Android, iPhone e PC, mentre il destino di Cortana è legato, nel bene o nel male, a Windows 10, su cui ancora è presto per far pronostici. Cortana, però, sarà disponibile anche su Android e iOS a breve, e proprio questa potrebbe essere la mossa per renderlo il più utilizzato nei prossimi anni. Alexa, invece, è quello con il futuro più incerto, ma allo stesso tempo con i più alti margini di miglioramento: se Amazon lo avesse legato ai Fire Phones sarebbe già morto e sepolto, ma invece potrà vivere in molteplici altri hardware venduti attraverso Amazon.