Per qualcuno potrebbe essere un dato stupefacente, ma guardare gli altri che giocano ai videogame è diventata un’attività di grande richiamo: nel 2015 saranno 500 milioni gli utenti che guarderanno sessioni di gioco, in streaming o registrate, numero che potrebbe avvicinarsi a 800 milioni di persone nel 2017. Secondo SuperData questo business potrebbe valere fino a 3,8 miliardi di dollari e la sa bene PewDiePie, lo YouTuber più famoso al mondo di cui abbiamo recentemente parlato, che ha saputo creare e sfruttare questa tendenza e guadagnare 7.4 milioni di dollari nel 2014.
Il settore è molto ampio e va dai trailer alle recensioni, dalle sessioni in streaming alle guide sui giochi: guardare gli altri giocare ai videogiochi è ormai popolare quanto guardare gli altri giocare a calcio, un’attività dedicata al tempo libero e il divertimento. Per gli utenti può essere interessante non solo per divertirsi ma anche per imparare e raccogliere suggerimenti per migliorare le proprie prestazioni. La grossa fetta di questo mercato è negli Stati Uniti e in Europa, e la stragrande maggioranza dei soldi proviene nella pubblicità e gli abbonamenti per accedere ai contenuti.
Agli occhi degli scettici potrebbe sembrare un’attività priva di interesse, ma l’attrazione che oggi le sessioni di gioco possono esercitare sulle persone non è poi molto diversa da quanto accadeva nell’epoca d’oro dei coin-op, quando non era raro vedere un capannello di persone radunarsi attorno ad un cassone di gioco per osservare le performance di cui riusciva a raggiungere livelli e stage mai visti, mostrando abilità e capacità straordinarie.