Le vendite Galaxy S6 sono largamente sotto le attese. Ora arriva anche la conferma diretta, o quasi, di Samsung con la presentazione delle anticipazioni sul bilancio trimestrale diffuse durante la notte secondo le quali l’azienda coreana resta ancora in passivo e perderebbe nelle previsioni rispetto allo scorso anno l’8% in vendite e il 4% in margine operativo. I dati, per quanto non del tutto esplicitati trattandosi ancora di un preliminare ufficializzati dalla stessa Samsung, sono pesantememte influenzati dalle vendite sotto le previsioni dei Galaxy S6.
Come spiega Lee Ka-keun, un analista di KB Securities: «Siamo di fronte primariamente agli effetti dei problemi avuti per la gestione delle vendite inziali dei Galaxy S6 che sono state deludenti». Più precise le informazioni fornite da Greg Roh, un altro analista di HMC Investment Securities Co che ha fatto sapere a Bloomberg che «Gli S6 non hanno venduto come ci si attendeva, in parte per la concorrenza di iPhone, associata a problemi di disponibilità. Le vendite sono state largamente sotto quelle previste», anche se non pessime in linea generale. Il problema principale sarebbero stati calcoli del tutto sbagliati sulla domanda abbinate alla resa degli impianti: in termini pratici Samsung avrebbe scommesso su una domanda elevata per il Galaxy S6 che è stato invece poco richiesto a favore del Galaxy S6 Edge, ma gli impianti di produzione non sono riusciti ad avere la produzione conseguente a questa domanda a causa di una resa limitata e complicata da alcuni elementi come lo schermo curvo che ha costretto Samsung a sostenere costi altissimi e a buttare, secondo alcune fonti, un display su due.
Secondo recenti stime, Samsung entro l’anno dovrebbe vendere 45 milioni di Galaxy S6, meno dei 50 milioni previsti inizialmente. Ma non sarebbe solo nei Galaxy di ultima generazione che l’azienda coreana sta avendo problemi; le stesse stime dicono che il totale degli smarphone venduti entro fine anno dovrebe essere di 78 milioni contro gli 85 previsti. L’azienda sta infatti subendo un attacco concentrico specialmente in Cina dove Huawei e Xiaomi la stanno insediando nella fascia media del mercato.