Sony non ci stà . La superano da destra e da sinistra. à la meno giapponese delle grandi multinazionali giapponesi, ma l’orgoglio nipponico c’è anche nell’azienda di Tokyo e non poco. Quindi, bando alle ciance e via alle danze, hanno detto i manager giapponesi. Il primo punto nella nuova sfida di Sony alle concorrenti nel settore dei libri digitali, una battaglia i cui esiti (anche come mercato) sono tuttora estremamente incerti, è in rapida crescita. La mossa consiste nello sposare il formato open EPub per i libri elettronici. Uno dei pochi ma già confusi sistemi per registrare i libri elettronici e i loro DRM, i lucchetti digitali, che in questo settore (a differenza della consapevolezza arrivata per quello musicale solo molto di recente) sono visti come super-necessari.
Se i lucchetti ci devono essere, si sono detti quelli di Sony, facciamo in modo che non siano anche proprietari ma che funzionino per tutti. Cioè che sia possibile comprare i libri su un negozio e poi usarli su una molteplicità di apparecchi. Esattamente il contrario della politica di Amazon, che invece persegue il suo personale formato di eBook e non vuole certo che chi li compra dal suo negozio poi li usi su altri apparecchi che non siano il Kindle (o il software abilitato della stessa Amazon, come per adesso accade solo su iPhone e iPod touch).
La mossa di Sony poteva essere potenzialmente devastante, ma invece è stata ben pilotata. Sony ha infatti garantito a tutti gli utenti che già hanno comprato libri nel suo formato di poter effettuare la riconversione di tutto quanto e senza problemi. Un notevole incentivo a seguire il nuovo standard e a considerare quello vecchio come morto e sepolto. Tra l’altro, anche l’apparecchio di Plastic Logic che verrà usato da Barnes & Noble sarà basato sullo standard EPub.
Secondo l’associazione degli editori Usa, nel giugno 2009 negli Usa si sono venduti eBook per 14 milioni di dollari, una miseria rispetto ai 942,6 milioni di dollari di libri “veri” venduti nello stesso mese. In ogni caso, gli eBook crescono rapidissimi, perché rispetto a giugno del 2008 sono aumentate le vendite del 136,2%. Come la pubblicità online, che pareva essere irrilevante e poi è diventata un business multimiliardario che sta mettendo in ginocchio l’industria editoriale della carta stampata.