Numerosi utenti lamentano che Apple Music consuma batteria a livelli sostenuti, tanto affamato di energia da essere già etichettato, a pochi giorni dal rilascio, come una delle app più esose in assoluto incluse in iOS 8.4. È bene precisare subito che i giudizi espressi da numerosi utenti sui principali canali social e anche alcuni test empirici effettuati da International Business Times non si basano su prove scientifiche ma derivano appunto dalla semplice osservazione pratica, monitorando i consumi man mano che si scoprono le funzioni di Apple Music.
Così per esempio emerge che un’ora di ascolto della Radio Beats 1 consuma circa il 7% della batteria mentre l’ascolto di playlist via cloud con Apple Music sempre per un’ora fa salire i consumi all’11%. Può sembrare poca cosa ma portando l’ascolto a due o più ore invece che una sola, il livello dei consumi di Apple Music può diventare problematico per gli utenti che devono affrontare una giornata di lavoro in movimento. Anche l’utility Utilizzo Batteria di iOS evidenzia consumi elevati che collocano Apple Music tra le app più esose in assoluto in termini di energia.
Appurato che Apple Music consuma batteria emerge la prima soluzione fai-da-te: invece di lasciare sul cloud tutte le canzoni e la playlist preferite conviene configurare il tutto per scaricare una copia locale nella memoria del dispositivo, una soluzione che riduce sensibilmente i consumi evitando la connessione perenne a Internet tramite Wi-Fi o rete cellulare. Altri utenti dichiarano che Apple Music consuma batteria anche più di Spotify e Tidal, altri due servizi streaming in circolazione da tempo, suggerendo di passare o tornare alla concorrenza, soprattutto agli utenti per cui l’autonomia è tutto.
Difficile per ora fare il punto della situazione su Apple Music e consumi di batteria. In alcuni casi sembra che il servizio risulti più esoso sui terminali meno recenti, ma ancora mancano test più approfonditi. Altri ipotizzano che l’elevato consumo rilevato dipenda anche da una mancata ottimizzazione che Apple potrebbe introdurre con un prossimo aggiornamento, insomma un altro difetto di gioventù del servizio di musica in streaming della Mela. Per ora l’indicazione migliore sembra quella di memorizzare brani e playlist preferiti nella memoria di iPhone e iPad, in alternativa rimane solo una scelta: avere con sé una batteria esterna, soluzione ormai sempre più diffusa per gli utenti che contano di usare spesso le funzioni più utili e accattivanti del proprio smartphone.