Heartland Payment Systens, 7-Eleven, i supermercati Hannaford Brothers e altre due grandi aziende non ancora dichiarate. I tre ladri digitali hanno violato le protezioni elettroniche di queste società , installato software spia, intercettato decine e decine di milioni di transazioni, annotandosi puntualmente i nomi e i numeri delle carte di credito coinvolte, e poi se ne sono andati, cercando anche di ripulire le proprie tracce.
Dal 2007 a oggi Albert Gonzalez, ventottenne di Miami e due suoi complici probabilmente russi hanno attaccato e rubato circa 130 milioni di carte di credito, nella più grande operazione illegale per quanto riguarda i furti di identità , un reato che negli Usa viene perseguito con particolare attenzione dalla magistratura. à la più grande operazione di questo tipo, affermano gli avvocati federali del Dipartimento di giustizia, che stanno in queste ore finalizzando l’operazione di deposizione in tribunale di tonnellate di prove e centinaia e centinaia di DVD contenenti tutti gli elementi probatori a carico dei tre, che rischiano di passare parecchi anni in galera e pagare decine e decine di milioni di dollari di sanzioni.
I tre uomini facevano letteralmente la spesa dei dati di cui volevano appropriarsi, innanzitutto identificando nella lista di Fortune 500 quali carte di credito corporate garantivano le migliori opportunità . Dopodiché, sfruttando una serie di tecniche ben conosciute da hacker e da cracker, si inserivano nei sistemi informatici di almeno cinque grandi società e intercettavano le transazioni elettroniche in cui le carte di credito venivano utilizzate. I dati sono stati poi prontamente rivenduti a terzi, hanno spiegato gli inquirenti, per cifre consistenti e in piccole tranches, in modo tale che tutta l’operazione fosse il meno appariscente possibile.