C’eravamo lasciati dopo una settimana d’uso di Apple Watch con un filmato e le primissime impressioni d’uso e vi avevamo riferito come ormai l’abitudine a usarlo aveva spazzato via la volontà di avere il polso libero da qualsiasi impiccio. Ovviamente dopo 45 giorni il nostro giudizio sulla batteria rimane lo stesso: 18 – 20 ore d’uso sono il principale impaccio nell’utilizzo di questo oggetto e costringono ad abituarsi a un rito, quello della ricarica, che si aggiunge alla gestione parallela del telefono e impedisce di fatto l’uso dello smartwatch per il rilevamento delle abitudini di sonno. Nella prima parte della recensione avevamo trascurato diversi aspetti e rimandato a una seconda parte con l’uso delle applicazioni per lo sport.
Ma è un vero orologio “sportivo”?
Diciamolo chiaramente, a noi il suffisso “Sport” del modello che stiamo utilizzando non pare dedicato a particolari attitudini sportive rispetto agli altri modelli in acciaio o in oro se non per la finitura e una leggerezza (30% in meno di peso) che riguarda anche prezzo, materiali e attitudine di chi lo acquista. Non ci sono caratteristiche particolari che inducano a usarlo per attività “fisiche” rispetto agli altri Apple Watch e neppure le caratteristiche d’impermeabilità sono superiori.
Si tratta di un dispositivo con grado di protezione IPX7 secondo lo standard IEC 60529 e quindi Apple Watch è resistente all’acqua e può essere indossato durante allenamenti intensivi o sotto la pioggia. In definitiva è resistente agli schizzi, ma non è impermeabile oltre all’immersione a un metro di profondità per 30 minuti. È quindi chiaro che non lo porterete a nuotare con voi salvo che non usiate una particolare custodia da immersione che ancora non è arrivata ufficialmente sul mercato.
Detto questo parliamo invece dei sensori e del software per le attività sportive.
Chi scrive non è purtroppo quello che si può considerare uno “sportivo” ma non per questo non siamo stati in grado sperimentare alcune delle funzioni dell’orologio di Apple che tra l’altro sono tra le poche che funzionano (almeno su OS Watch 1.x) senza la necessità di collegamento di un iPhone 5 o superiore.
Partiamo dal più basso livello della sportività individuale: il supersedentario che passa ore seduto alla scrivania, o peggio ancora sul divano: Apple Watch comunica molto cortesemente con una vibrazione e un sottile avviso che nell’ultima ora non vi siete spostati dalla vostra seduta e v’invita a farlo ricordandovi che almeno 12 ore della vostra giornata dovrebbero essere passate con un minimo di movimento. Dobbiamo dire che il sistema di comunicazione funziona e, almeno nel nostro caso, è stato sufficientemente stimolante per farci sgranchire le gambe, anche se siamo sotto pressione.
Il secondo livello di comunicazione è quello concernente la conta dei passi e delle calorie bruciate, disponibili anche queste nelle applicazioni standard e quindi sempre immediatamente disponibili.
Per fare un confronto l’abbiamo paragonato a un braccialetto Jawbone e a un tracket Fitbit che abbiamo già recensito a suo tempo e dobbiamo dire che la precisione del rilevamento è eccellente così com’è di assoluta eccellenza il rilevamento del battito cardiaco paragonato anche a strumenti di misurazione di classe medica dedicati; per quanto le pulsazioni abbiano una certa variabilità, anche in intervalli di misurazione ristretti lo scostamento della pulsazione non era superiore a 2-3 unità, certamente utile sia per un tracking di controllo durante la giornata (non dimentichiamoci che i rilevamenti vengono sincronizzati sul iPhone con Salute) sia per un controllo immediato durante un allenamento.
Il sistema di rilevamento di Apple è di primordine e in grado di rivaleggiare con qualsiasi altro orologio fitness, ed è ad ogni modo possibile regolare il rilievo della pulsazione con una cadenza in minuti per gestire al meglio il consumo della batteria. L’applicazione Attività su iPhone è sicuramente al top come intuitività, facilità d’uso e la replica delle informazioni di Apple Watch su grande schermo è semplice da consultare.
Allenamento e precisione
Il terzo livello, dedicato a chi fa attività sportiva regolare, è quello dell’App nativa Allenamento che prevede diverse attività fisiche e traguardi da raggiungere in base alle variabili in gioco, così mentre con la bici avremo calorie, km percorsi o minuti in sella nella ellittica, nello stepper e nel vogatore, toglieremo i Km e per tutti avremo anche un allenamento libero senza traguardi che ci permetterà alla fine di rilevare tutti i dati.
Quando iniziamo il nostro allenamento, dopo un simpatico conto alla rovescia, parte anche il cardiofrequenzimetro e potremo tenere sottocchio il tempo trascorso, il passo, la distanza, le calorie e infine il battito cardiaco: tutte comunicazioni che saranno mostrate girando l’orologio verso di noi.
Se paragoniamo Apple Watch a un fitness tracker di qualità dotato di GPS noteremo però che la precisione del primo è largamente inferiore sopratutto se andiamo a valutare la distanza rilevata rispetto a quella effettivamente percorsa. Questo difetto si trasforma in realtà in un vantaggio giacché stiamo lavorando con un sistema smart: è iPhone che ci viene in aiuto permettendoci di calibrare Apple Watch (che non ha GPS) con i suoi servizi di localizzazione. Apple, infatti, consiglia agli utenti, prima di un allenamento, di portare a termine uno o due percorsi di “calibrazione”.
In pratica per avere il massimo della precisione dovrete effettuare una corsa o camminata veloce di circa 20 minuti all’esterno in un’area con buona ricezione GPS, iPhone in mano o su fascia da braccio e servizi di localizzazione attivati: in questo modo, passi e distanza saranno correlati correttamente e la precisione finale salirà da un 75-80% a un 95-99% aumentando ovviamente con il numero delle calibrazioni effettuate. Già con una prima calibrazione siamo stati in grado di arrivare a un 96% rilevato e questo avvantaggia non solo chi fa corse all’aperto ma anche su tappeti cardio.
L’applicazione Allenamento potrà accontentare moltissimi runner non professionisti: la cosa che manca è il fattore motivazionale su cui sono basate molte buone App legate a fitness tracker di terze parti. Per questo ci si può rivolgere ad applicazioni disponibili su Apple Watch dal suo lancio e in primis a titoli quali Runtastic, RunKeeper, MapMyRun e Nike+ Running. Tra questi sicuramente il più completo è Runtastic che già usavamo su iPhone e che mette a disposizione un completo sistema per il controllo di forma, controllo della musica, dell’accesso alle statistiche e così via, tutto a portata di polso mentre tenete il vostro iPhone in un posto sicuro.
In sintesi l’uso abbinato delle applicazioni sportive portate sul piccolo quadrante combinato con la messaggistica del telefono vi permette di gestire qualsiasi livello di informazione o di privacy: potete decidere quanto e come volete essere connessi o dedicare le vostre energie mentali alla corsa piuttosto che alla comunicazione con il resto del mondo.
In ufficio e al lavoro
Se per il vostro lavoro avete l’iPhone piazzato di fianco al computer e passate gran parte del tempo alla vostra scrivania Apple Watch è solo un doppione ma se la vostra giornata lavorativa consiste in riunioni, spostamenti in auto o in bus avere un piccolo schermo che mostra almeno il contenuto di base dei messaggi che stanno arrivando è oltremodo utile. Ovviamente Apple Watch non ha l’esclusiva su questa funzionalità ma come abbiamo detto è implementata in maniera tanto intelligente che lascia inizialmente stupiti. In 45 giorni di prova ci siamo trovati più volte a riconoscere come fosse maleducato il nostro comportamento tutte le volte che durante una riunione o una conversazione, assillati o stimolati da rumorini o vibrazioni del telefono abbiamo estratto l’iPhone e lo abbiamo posizionato come una barriera tra noi e l’interlocutore.
Apple Watch al massimo richiede uno sguardo più o meno distratto e permette di bilanciare un po’ tra l’urgenza di essere informato, l’inutilita’ di molte segnalazioni e l’interruzione o distrazione da una conversazione. Le segnalazioni esistono anche sugli orologi “connessi” ma la loro indifferenziazione produce ansia mentre su Apple Watch molte volte basta un fugace sguardo per decidere se la notifica e’ importante oppure no.
Insomma in qualche modo il laccio che vi siete messi al polso paradossalmente vi lascia un po’ più’ liberi e vi mostra anche disponibili al colloquio.
L’altra opzione intelligente per chi lavora sono le applicazioni tipo Evernote con reminder che vi permettono di organizzare meglio la giornata e i compiti e sopratutto i software di “time tracking” (conteggio orario) come Timely e Hours (qui sotto) che vi mettono in grado di gestire le ore di lavorazione a particolare progetti e di consulenza da suddivedere per diversi clienti. Non c’è nulla di meglio di uno strumento da polso per gestire rapidamente il tempo, non solo in fase di lettura ma anche di scrittura e classificazione.
Homekit e domotica (ultime notizie)
Le dimostrazioni nel corso della WWDC15, la possibilità di sperimentare direttamente con sistemi di test Homekit o con dispositivi e software già predisposti, ci ha permesso di capire come Apple Watch sia una pedina fondamentale nell’ecosistema domotico di Apple prossimo venturo anche non legato strettamente alle certificazioni MFI dirette. È già da oggi possibile come vedete in questo video (e più in dettaglio nell’articolo collegato) comandare la casa direttamente dall’orologio, attivare macro, spegnere e accedere luci e dispositivi. Con Homekit. con le applicazioni native e Apple Watch 2.0 tutto questo sarà più semplice e immediato e ovviamente tutto controllabile attraverso la voce.
Messaggistica e Notifiche, Siri, Sguardi…
Di questo abbiamo già parlato nella prima parte della nostra recensione che vi invitiamo a rileggere.
Le News su Apple Watch
Beh… la prima applicazione sicuramente da consultare è quella di Macitynet visto che, grazie ad essa come su altre del suo tipo più generaliste, è possibile accedere direttamente alle ultime notizie ed avere un sunto di cosa sta accadendo nel mondo… nel nostro caso il mondo Apple Hi-Tech. L’applicazione si serve di un accesso dedicato al database del nostro sito e preleva l’immagine principale ed un breve estratto del testo rimandovi alla lettura direttamente sull’iPhone collegato grazie alla registrazione nell’elenco di Lettura. In questo modo sarete aggiornatissimi sugli ultimi eventi che potrete andare a rileggere con calma sullo smartphone.
Le applicazioni di terze parti
A queste dedicheremo uno spazio apposito nelle prossime ore consigliandovi quelle che dovete installare dal momento zero.
In attesa di Watch OS 2.0
Apple sembra avere ascoltato molte delle critiche rivolte ad Apple Watch nella sua prima versione del sistema operativo e con la versione 2.0 presentata allaWWDC15 ha ampliato il livello d’interazione attraverso Siri, ha sopratutto introdotto la possibilità di eseguire applicazioni native di terze parti nell’orologio e il collegamento a una rete wi-fi direttamente senza i servizi di iPhone. Questo renderà gli attuali modelli di Apple Watch ancora più veloci e indipendenti ampliandone enormemente il campo d’uso.
A queste nuove capacità Macitynet ha dedicato diversi articoli e altri ne arriveranno nelle prossime settimane. Sta di fatto che in pochi mesi dal lancio italiano (OS Watch 2.0 dovrebbe arrivare a Settembre) ci ritroveremo al polso un oggetto potenziato e ancora più versatile ed efficiente.
Conclusioni finali
Anche dopo oltre un mese e mezzo d’uso Apple Watch non ci ha deluso: è talmente leggero (almeno nella versione Sport e banda di silicone) che ci dimentichiamo di toglierlo la notte per offrirgli la giusta ricarica e a volte ci dimentichiamo di recuperarlo dalla stazione di ricarica per poi tornare sui nostri passi quando riceviamo un segnale di avviso dal telefono e guardiamo istintivamente il polso per vedere quale tipo di messaggio sia arrivato.
Dobbiamo dire che sotto il profilo della gestione delle attività fisiche “pesanti” non può rimpiazzare un “rugged” watch di Garmin o Polar con GPS, totale resistenza all’acqua o la comodità e la longevità di carica di una smartband di JawBone o concorrenza ma è un discreto compromesso per chi non fa dello sport lo scopo primario dell’esistenza e chi vuole un sistema di notifiche ultra-efficiente.
Molto spesso lo abbiamo utilizzato come sistema vivavoce anche all’aperto per condividere una conversazione in ambienti poco rumorosi e, come già detto, l’opportunità di dialogare attraverso Siri, di dettare messaggi e di evitare di estrarre il telefono dalle tasche per ogni minimo avviso è impagabile dal punto di vista pratico per chi riceve notifiche da tantissimi canali e vuole il minimo livello di distrazione possibile.
Il miglior pregio di Apple Watch che abbiamo apprezzato nell’uso continuo è alla fine il più sorprendente per quelli che accusano Apple di fare prodotti alla moda: la discrezione.
Apple Watch non è fortunatamente così potente come prodotto da ostentare: il più delle volte mostrerete solo il quadrante nero con la cornice metallica mentre in realtà la funzione principale è quella di NON mostrare il vostro telefono perché il 90% delle comunicazioni istantanee avverrà sul piccolo schermo al vostro polso e non vi costringerà a estrarre lo smartphone.
Possiamo fare a meno di Apple Watch? Sicuramente sì, come possiamo fare a meno di iPhone, di uno smartphone e pure di un ascensore per arrivare al quarto piano di un’abitazione o della bici per andare a trovare un amico che abita a 1500 metri da casa nostra. Ma una volta provato e verificate le comodità e i vantaggi che offre, soprattutto per chi vive in un mondo iperconnesso, avremo grosse difficoltà a separarcene.