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Recensione Cisdem DataRecovery 3, recovering dati da dischi e memorie USB

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Da qualche anno a questa parte sono disponibili molte nuove soluzioni per il recovering dei dati su Mac, complice la sempre maggiore diffusione dei Mac con OS X ma anche di fotocamere e altri dispositivi che utilizzano schede di memoria sempre più capienti e meno costose. Cisdem Data Recovery è una di queste nuove utility. In realtà del tutto nuova non è giacché nel momento in cui scriviamo è arrivata alla versione 3.1.0 segno che il programma è in circolazione da un po’ di tempo. Chi scrive non l’aveva ad ogni modo mai sentita nominare e l’ha aggiunta all’arsenale delle varie utility da conservare da parte in caso di evenienza.

deviceInstallazione e uso
L’installazione del programma è banale: basta scaricare il software dal sito dello sviluppatore e copiare il programma (un unico file da 41MB) nella cartella “Applicazioni”. All’avvio si presenta una schermata di facile comprensione con quattro opzioni: “Document Recovery”, “Media Recovery”, “Archive File Recovery” e “Universal Recovery”. La prima opzione (“Document Recovery”) come il nome lascia intuire permette di recuperare documenti cancellati accidentalmente (doc, pdf, txt e altri) e funziona anche in caso di formattazione accidentale del disco. Dopo aver fatto click sulla voce in questione, basta selezionare la partizione da analizzare e fare click su “Scan” per avviare la scansione dell’unità selezionata alla ricerca dei file perduti. I tempi di scansione dipendono ovviamente dalle dimensioni e dal tipo di disco da analizzare (le unità SSD saranno scansionate ovviamente più velocemente rispetto ai tradizionali HDD o ai dischi USB). Prima di eseguire la scansione è possibile fare click sul pulsante a forma di ruota dentata per indicare la tipologia di file da individuare, evitando di cercare file che non sono di nostro interesse. L’unità SSD da 128GB di un MacBook Air metà 2013 è stata analizzata in circa 10 minuti, al termine dei quali sono stati proposti vari file che avevamo effettivamente cancellato, svuotando il cestino.

Sbrogliare la matassa
Il problema (comune a tutte le utility di questo tipo) è che i potenziali file recuperabili sono elencati con nomi generici e non è facile capire se quello che stiamo recuperando è effettivamente quello che stavamo cercando o no. Questa utility dovrebbe ad ogni modo consentire di visualizzare le anteprime dei vari file prima del recupero vero e proprio ma sulla macchina da noi usata per le prove (un MacBook Air 11″ metà 2013 con OS X 10.10.3 Yosemite) non sempre è stato possibile visualizzare in anteprima i documenti senza effettivamente recuperarli (abbiamo provato con file .DOC, PDF, file di testo).

Recupero foto, file multimediali e archivi compressi
La funzione “Media Recover”, come accennato, è specifica per il recupero di foto, video e musica. Abbiamo provato a inizializzare la memoria di una macchina fotografica, collegarla con un lettore di schede microSD al computer e tentare il recupero. Tutte le foto sono state recuperate senza problemi e questa volta le anteprime sono state correttamente visualizzate. Abbiamo fatto anche un tentativo simile con una pennetta USB copiando su quest’ultima varie foto e video e inizializzando il dispositivo sia in formato FAT16 (MS-DOS), sia HFS (Mac); anche in questo caso il recupero è stato portato a termine evidenziando il supporto a più filesystem. Il meccanismo per la visualizzazione delle anteprime è ad ogni modo molto scomodo: è necessario selezionare i potenziali file da recuperare uno a uno per vedere le preview; non è possibile scorrere velocemente e contemporaneamente vedere le anteprime: una seccatura che fa perdere molto tempo se si è alla ricerca di una o poche ben definite foto da recuperare.

La funzione “Archive file Recovery” opera alla stregua di quelle già viste prima ma ricerca specificatamente file compressi (ZIP, rar, gz, 7z, lzh, iso, ecc.) eliminati per errore. L’ultima voce, “Media recovery” è un tool universale che permette di tentare il recupero anche di unità con partizioni danneggiate (utile, ad esempio, per dischi o altri dispositivi che non sono apparentemente accessibili).

Conclusioni
Come tutte le utility di questo tipo, anche questa applicazione funziona bene secondo ciò che gli si chiede. È ottima per recuperare foto (peccato solo per la macchinosità richiesta per visualizzare le anteprime), meno per recuperare documenti o interi dischi cancellati per errore: forse serve a poco recuperare da un grande disco migliaia di documenti con nomi generici del tipo “f2496504.doc”, f2496505.doc”, “f2496504.pdf”, ecc. In caso di disperazione totale e come ultima spiaggia, a qualcuno può ad ogni modo ritornare utile e consentire di recuperare molte tipologie di documenti. Una nota positiva è la disponibilità della versione dimostrativa: usando questa potremmo verificare se l’applicazione è effettivamente in grado di recuperare quanto di nostro interesse e solo e soltanto in questo caso pagare per sbloccare (con un codice ad hoc) la release definitiva.

Cisdem Data Recovery costa, al cambio di oggi, 54 euro, IVA compresa

Pro

  • Applicazione immediata e di semplice uso
  • Supporto filesystem multipli (HFS+, FAT16, FAT32, exFAT, ext2, ext3, ext4 e NTFS)

Contro

  • La voce che dovrebbe permette di visualizzare in anteprima i file da recuperare non sempre funziona.
  • Alcuni elementi dell’interfaccia decisamente da rivedere; è complicato ad esempio scorrere velocemente le anteprime dei file multimediali da recuperare (bisogna fare click su ogni singolo elemento).

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