La FCC ha imposto ad AT&T la più grande sanzione della storia da quanto è stata creata la Commissione federale delle comunicazioni degli Stati Uniti. La compagnia telefonica statunitense dovrà pagare 100 milioni di dollari di multa per avere ingannato i consumatori proponendo piani dati “illimitati” per i dispositivi mobili, per poi rallentare la velocità dei dati agli utenti che avevano attivato i piani in questione.
USA Today scrive che il presidente della FCC, Tom Wheeler, ha dichiarato che “Gli utenti hanno il diritto di ottenere ciò per il quale hanno pagato. I fornitori di banda larga devono essere espliciti e trasparenti sui servizi offerti. L’FCC non resta a guardare mentre i consumatori vengono ingannati da fuorviante materiale pubblicitario e comunicazioni insufficienti”.
Il portavoce di AT&T Michael Balmoris, ha replicato al New York Times affermando che la sua società “contesterà vigorosamente” le affermazioni della Commissione federale. “L’FCC – dice Balmoris – ha nello specifico identificato tale pratica come legittima; si tratta di un modo ragionevole di gestire le risorse di rete con benefici per tutti gli utenti, e sa da anni che tutti i principali carrier la applicano. Siamo stati pienamente trasparenti con i nostri utenti, comunicando in vari modi e andando ben oltre gli obblighi di comunicazione previsti dall’FCC”.
Yet Travis LeBlanc, a capo dell’enforcement bureau dell’FCC ha dichiarato che “senza limiti significa senza limiti; l’azione di oggi dimostra che la commissione è impegnata ad accertare le responsabilità dei provider broadband che non riescono a essere completamente trasparenti sui limiti nella gestione dei dati”.
La pratica negli USA è nota come “throttling” della larghezza di banda, il volontario “strangolamento” delle prestazioni. Anche in Italia questa tecnica viene applicata anche in Italia da diversi operatori per regolare il traffico e minimizzare la congestione.