L’ISIS preferisce Android e vieta completamente l’uso di iPhone, iPad e di qualsiasi altro dispositivo Apple. Non si tratta di una vera e propria fatwa nei confronti dei prodotti della Mela, quindi del giudizio emesso da un esperto di legge coranica, in ogni caso il risultato è praticamente lo stesso: il veto integrale contro i prodotti che portano il marchio della Mela morsicata è contenuto in una direttiva dell’ISIS.
Si tratta di una lunga lista costantemente aggiornata che regola tutti gli aspetti della vita, la salute, l’educazione, l’uso delle tecnologie ma anche delle attività del tempo libero, una regolamentazione completa che deve essere fedelmente rispettata dai soldati del Gruppo Stato Islamico ma anche dalle popolazioni che vivono nelle aree in cui l’ISIS con la forza e azioni militari è divenuta la fazione dominante. Il veto completo sui prodotti Apple è stato emesso in timore della possibilità di recupero dati e soprattutto della posizione tramite GPS, informazioni che secondo l’ISIS Apple può accedere quando considerato utile o necessario, dati che in mano all’esercito e alle forze speciali statunitensi possono svelare la posizione esatta di basi e nascondigli strategici per missioni d’attacco effettuati con missili e droni controllati a distanza.
Nel lungo elenco delle regole da rispettare troviamo anche la pena di morte riservata agli omosessuali e altre disposizioni non proprio comprensibili e motivabili per un occidantale, come per esempio il permesso di giocare a bigliardo ma solo senza scommettere denaro oppure ancora il permesso di giocare a bigliardino ma solo dopo aver rimosso le teste degli omini in plastica per fare in modo che non somiglino a delle statue.
Tornando invece al veto su iPhone e Apple, gli utenti comuni ma anche gli esperti di sicurezza occidentali considerano questa scelta piuttosto stravagante: è vero che Cupertino si riserva il diritto di accedere a informazioni più o meno personali rilevate e conservate nei propri dispositivi, allo stesso tempo però assicura la massima sicurezza e privacy dei dati, che potrebbero essere comunicati alle forze dell’ordine solo in casi di sicurezza nazionale o internazionale e solo con le garanzie richieste dalla costituzione e da un tribunale.
Viceversa Google è nota nel mondo per l’uso intensivo di dati e informazioni personali per fini di profilazione e pubblicità mirate. Insomma il veto su iPhone e Apple dell’ISIS e la preferenza di Android non trova d’accordo diversi esperti di sicurezza informatica interpellati da International Business Times che ritengono iPhone e l’ecosistema Apple come uno dei più sicuri in assoluto, il secondo subito dopo BlackBerry al primo posto.