Al momento l’unico reale vantaggio, in termini economici, di Apple Music rispetto al nemico numero uno, Spotify, è l’offerta famiglia: con 15 dollari si porta a casa un abbonamento mensile valido fino a un massimo di 6 membri dello stesso gruppo familiare. L’equivalente di 2,5 dollari al mese per persona. Spotify, per gli stessi 15 dollari, offre solo due abbonamenti, con il 50 per cento di sconto per ogni membro aggiuntivo.
Questo vantaggio potrebbe avere vita breve: secondo quanto riportato da The Verge, Spotify potrebbe presto rilasciare nuove tariffe per i suoi abbonamenti. Jonathan Price, responsabile globale della comunicazione per Spotify, preannuncia che l’azienda prevede di offrire piani tariffari più competitivi per ogni fascia di clientela “nel prossimo futuro”, anche se non ha offerto maggiori dettagli.
Spotify potrebbe giocare di rimessa e battere Apple offrendo abbonamenti più convenienti agli utenti. Molti utenti e addetti ai lavori si aspettavano che Apple Music fosse presentato con un’offerta per abbonamento singolo mensile di 5 dollari, molto aggressiva rispetto allo standard di mercato, che è di 10 dollari, standard cui Cupertino si è allineata.
E se quell’offerta così vantaggiosa arrivasse invece da Spotify? Una scelta di questo genere obbligherebbe l’azienda a tagliare ulteriormente i suoi margini già risicati – forse proprio quello che Apple desidera – oppure ad ottenere accordi più vantaggiosi con la etichette discografica, ardua impresa. L’azienda svedese ha alcuni mesi di tempo per poter fare il suo gioco e prepararsi a contrastare Apple Music.