Il nuovo Apple Music è una cosa diversa e separata da iTunes Store: questo è chiaro fin dal keynote WWDC 15. Quello che risulta meno chiaro invece è che abbonandosi ad Apple Music non si ottiene l’accesso completo al catalogo iTunes Store per l’ascolto in streaming. Così per esempio, come nota The Verge, l’intera discografia dei Beatles non è disponibile per lo streaming di Apple Music anche se può essere acquistata su iTunes Store fin dal 2010.
In realtà né i dirigenti della Mela dal palco della WWDC15 né i comunicati stampa diramati da Cupertino hanno mai dichiarato che Apple Music è uguale ad iTunes Store, nemmeno per quanto riguarda il catalogo di canzoni disponibili. Per il nuovo Apple Music Apple dichiara un catalogo di 30milioni di brani. Così, nonostante la cospicua assenza dei Fab Four, è molto probabile che la maggior parte degli utenti non noterà assenze e gravi mancanze, ma è difficile prevederlo, si tratta pur sempre di gusti e preferenze personali: per un utente su Apple Music potrebbe esserci tutto, per altri no.
Occorre sottolineare che l’assenza dei Beatles e di altri artisti e brani da Apple Music non dipende da Cupertino ma dalle scelte delle case discografiche o degli artisti stessi. In molti casi le novità in campo audio digitale vengono recepite solo a distanza di tempo: ricordiamo che la discografia dei Beatles è arrivata su iTunes Store solo dopo diversi anni dall’apertura dello store digitale. Tra gli artisti che invece hanno già bocciato lo streaming (quello di Spotify, ndr) ma ora sono già approdati su Apple Music ricordiamo Taylor Swift. È molto probabile che Apple riesca a stringere nuovi accordi entro il 30 giugno, data di lancio globale di Apple Music, portando su Apple Music ancora più artisti e brani. In questo momento Apple Music conta su di un catalogo simile a quello di Spotify, i famosi 40 milioni di brani: d’ora in poi la guerra in campo audio si giocherà anche su questo fatidico numero.