Olympus vuole spingere il più possibile le sue mirrorless e ha lanciato la campagna pubblicitaria dai risvolti ironici: DSL-ARM. Nel video, girato alla maniera di un documentario, si descrivono le difficoltà, le delusioni della vita, le ricadute sull’esistenza famigliare di chi è utilizzatore di una DSLR che provoca una patologia la DSL-ARM, ovvero l’abnorme allungamento del braccio. Giocando sull’assonanza con DSLR, si tratta di una sorta di “gomito del fotografo” o “braccio del fotografo” che colpirebbe chi utilizza fotocamere di grandi dimensioni come le classiche reflex digitali, che non si distinguono certo per la loro leggerezza.
Il documentario, dove si intervistano moglie, figli, amici e anche (finti ovviamente) medici è accompagnato da un breve spot di 30 secondi dove vediamo il protagonista che fatica a fare di tutto, da “dare il cinque” da un amico, a mettere il braccio al collo alla moglie. La tesi è che il braccio sia in queste condizioni per il peso di una reflex digitale, che diventa sinonimo di ingombro e scomodità cui devono sottostare molti fotografi professionisti e no. Il suggerimento è quello di scegliere una Olympus OM-D E-M5 Mark II “potente quanto una DSLR ma a quasi la metà delle dimensioni”.
Aldilà dell’ironia e dell’esagerazione, l’idea di Olympus di sfruttare i principali punti deboli più evidenti della DSLR, ovvero peso ed ingombro, suona riuscita e l’azienda ha realizzato anche un sito dedicato dove troviamo i benefici delle sue soluzioni mirrorless e i filmati che abbiamo citato.