Re del blues, chitarrista leggendario, musicista che ha scritto i capitoli più importanti della storia della musica contemporanea. Questo era B.B. King: il bluesman originario della campagna del Mississippi, al sesto posto tra i chitarristi migliori di sempre secondo la rivista Rolling Stones, si è spento all’età di 89 anni, nella sua casa di Las Vegas.
B.B. King scoprì di avere un talento e una passione per la musica quando lavorava nei campi di cotone e ascoltava la radio. Dopo essersi trasferito prima a Memphis e poi a Los Angeles, incominciò a registrare le sue prime canzoni e a collezionare moltissime hits – come Woke up this morning, You know I love you, una riedizione di The Thrill is Gone –, successi durante i concerti dal vivo (circa 300 per anno), e collaborazioni prestigiose (Eric Clapton, Luciano Pavarotti, Phil Collins, U2 e moltissimi altri). Chi volesse riascoltarlo, può trovare su iTunes moltissimi suoi album e raccolte dei suoi successi, come The Complete Collection, direttamente da questo link.
B.B. King, oltre ad essere una leggenda della musica era anche un uomo tremendamente umano, che non nascondeva i suoi limiti e i suoi punti deboli: l’imprecisione nel suonare durante i concerti, per la quale veniva spesso criticato dai colleghi, che pur riconoscevano la qualità del suo sound e del suo stile, e le donne, in particolare quindici donne che lui aveva amato e dalle quali aveva avuto quindici figli.
Quello che non nascondeva assolutamente era l’amore per Lucille, la sua chitarra. Quella Gibson ES-355 custom dalla quale non si separava mai, forse perché gli regalava quelle emozioni e quella musica, e che forse è stata l’unica donna della sua vita. B.B. King se ne è andato, ma la magia di Lucille e il Brivido del suo Blues restano.