Apple vuol proteggere la privacy dei suoi clienti e impedire che indirizzi email, nomi e dati personali vengano monetizzati nel corso del processo di cessione di RadioShack, la catena di distribuzione di prodotti elettronici che vanta migliaia di negozi negli USA.
Cupertino ha presentato e un’istanza formale presso il giudice che sta curando i vari passaggi previsi dal Chapter 11 della legge fallimentare statunitense che è stato applicato a Radio Shack, per la quale ora sussiste una offerta di 26 milioni di dollari da parte di Standard General, fondo che otterrebbe, tre le altre cose, anche il controllo sulle proprietà intellettuali dell’insegna e le banche dati. Un patrimonio preziosissimo dal punto di vista del marketing e che da solo vale un buona parte dell’offerta, ma sul quale Cupertino rivendica dei diritti; in particolare ci sarebbe la necessità di proteggere la privacy dei clienti nei confronti dei quali sussiste un impegno preciso. Nell’archivio con 67 milioni di indirizzi postali e 8.5 milioni di indirizzi e-mail, ci sono infatti quelli di persone che hanno comprato prodotti Apple e che in base ad un accordo che Radio Shack aveva stipulato, non sono di RadioShack e quindi non si possono cedere a terzi. La stessa posizione viene sostenuta anche da AT&T.
Benché abbia fatto l’offerta migliore, non è ancora detto che Standard General si aggiudicherà quel che resta di RadioShack. Il giudice che sta esaminando il caso deve ancora approvare l’offerta del fondo e l’udienza al riguardo è prevista per il 20 maggio. Se il giudice dovesse decidere che Apple (e AT&T hanno ragione) è possibile che l’offerta non sia più la stessa in termini monetari.