Con un motore di ricerca, Apple ha intenzione di sfidare Google e Yahoo? Mark Hibben, uno sviluppatore iOS indipendente che cura tra le altre cose anche un blog sui trend nel settore delle nuove tecnologie, in un articolo scritto per Seeking Alpha spiega che Apple potrebbe gradualmente sviluppare un suo motore di ricerca in grado di rivaleggiare con Google.
Non è facile dire quanto la voce dipenda dal fatto che la Mela ha confermato l’esistenza di Applebot, un web crawler che analizza il web, usato al momento per Siri e alcune funzionalità di Spotlight su OS X. Il web crawler è un bot, un sistema automatico, che scandaglia il web metodicamente sulla falsariga di quanto fanno i sistemi d’indicizzazione di altri motori di ricerca, ed in effetti potrebbe evolvere, non facilmente, in un motore di ricerca. Competere in questo settore non è per niente semplice ed è uno sforzo che richiede enormi risorse e investimenti. Microsoft ci sta provando da anni e tutto quello che ha ottenuto è un 20% del market-share negli USA e un motore di ricerca che a tutt’oggi non è visto da molti come un valido competitor di Google. Per quanto difficoltoso e costoso possa essere creare un motore di ricerca, Apple ha comunque le possibilità economiche per farlo e potenzialmente anche l’interesse: la sua piattaforma mobile da sola costituirebbe un’enorme base di utenza da sfruttare anche monetariamente.
“La portata dell’impresa – scrive lo sviluppatore – è una sfida adatta ad Apple che ha il denaro per integrare le infrastrutture server necessarie, e i recenti annunci di nuovi data center in arrivo in Europa, potrebbero essere l’occasione per far fruttare la montagna di denaro di cui dispone. Apple ha delle motivazioni che vanno al di là dei proventi. “L’impero delle ricerche e dell’advertising di Google ha tratto profitto dall’ecosistema iOS, forse ancora più di quanto sia stato possibile fare con Android. Google ha recentemente rivelato che negli Stati Uniti, in Giappone e in altre otto nazioni, i dispositivi mobili rappresentano i dispositivi dai quali partono oltre la metà delle ricerche”.
In un articolo di qualche tempo addietro apparso sempre su Seeking Alpha, Kevin Fulton affermava che un motore di ricerca made in Cupertino sarebbe stato “the next big thing” (la prossima grande cosa) della società, e spiegava che da tempo Apple aveva in corso un processo di creazione di un portfolio di tecnologie per prepararsi al giorno nel quale sarebbe diventata indipendente da Google. Mosse in questo senso, sono state compiute anche recentemente; a dicembre del 2013, ad esempio, Apple ha comprato Topsy, un’azienda che si occupa di analisi di ricerche, dei dati sulle reti sociali e Twitter in particolare.
Fulton ipotizza che, anziché competere direttamente con Google nelle ampie funzionalità di ricerca, Apple personalizzerà la sua offerta. “Il motore di ricerca sfrutterà l’apprendimento automatico restringendo l’informazione a ciò che è rilevante grazie alla fiducia degli utenti”. “Si terrà conto dei luoghi e altri elementi di influenza, funzionalità di ricerca personalizzate per l’ecosistema iOS con migliorie per Siri e specifiche richieste richiamabili anche a voce”.
Hibben pensa che Apple potrebbe rivelare i dettagli in occasione della WWDC 2015, la conferenza per sviluppatori che avrà luogo dall’8 al 12 giugno presso il Moscone West di San Francisco. Lo sviluppatore spiega che “non si tratta di allontanarsi da Google entro quest’anno nè il prossimo, ma di una strategia a lungo termine i cui risultati potrebbero vedersi non prima di cinque anni”.