Dopo l’annuncio alla WWDC scorsa, Apple ha da poche ore aperto il servizio App Analytics per alcuni sviluppatori, strumento utile per comprendere come gli utenti usano le applicazioni e quali sono le fonti a cui attingono per scoprire.A quanto pare, le prime reazioni di chi crea app per iPhone sono molto positive.
Tra i primi sviluppatori “indie” di applicazioni, Akhil Tolani, che ai “microfoni” di Cult of Mac apprezza il nuovo servizio di analisi, che viene descritto come il migliore nel suo genere. “Nessun altro strumento di analisi di terze parti può fare quello che Apple fa”, spiega lo sviluppatore, la cui applicazione Quick Compose ha già raggiunto un milione di download in App Store. Attraverso il nuovo servizio Apple è possibile visualizzare le pagine visitate delle app presenti in App Store, così che ogni sviluppatore può sapere quante persone navigano sulla pagina della loro applicazione, chi sono i referenti, come vengono usati gli acquisti in app e così via.
Inoltre, dai primi commenti dello sviluppatore, si scopre che la sezione “Traffico” è divisa per paese e regioni, elemento utile agli sviluppatori per sapere in quali paesi l’app è più apprezzata e, ad esempio, quale lingue scegliere per la localizzazione.
In questo modo, gli sviluppatori potranno capire se occorre apportare migliorie ai metadati, comprendere se le persone visualizzano la pagina dell’app ma non la scaricano o, invece, se concentrarsi nello sviluppo dell’app per migliorarla. Sarà anche possibile avere una idea di quali siano i mezzi più efficaci per il marketing delle proprie applicazioni. Per lo sviluppatore tapbots, autore di calcbot, il servizio App Analytics risulta particolarmente utile per comprendere da quale area geografica arriva il maggior numero di vendite.
Queste funzioni in precedenza erano disponibili da terze parti, ma era necessario include del codice dentro all’applicazione e servirsi di terze parti con contratti a pagamento. Queste società esterne potranno continuare a competere con App Analytics visto che spesso sono in grado di offrire informazioni che per quanto evoluta la piattaforma Apple non offre