Da tempo si parla di cuffie Apple che si collegano alla porta Lightning, usando nuove specifiche rilasciate lo scorso anno, ma per ora non s’è ancora visto ancora nulla del genere. Quel che si è visto sono però cuffie Philips, per la precisione le Fidelio M2L, con un connettore Lightning; come dire che Woox (che ora gestisce il brand Philips nel campo dell’alta fedeltà) si è presa il lusso di battere Cupertino che probabilmente ci darà cuffie di questo tipo quando avrà metabolizzato l’incorporazione di Beats. Abbiamo testato in questi giorni questa primizia tecnologia, mettendo sotto la nostra lente di ingrandimento, il loro funzionamento e la qualità sonora, cercando di capire se quel che la tecnologia promette, in particolare una superiore definizione del suono, viene mantenuto.
Le Fidelio M2L: come sono fatte
Le Fidelio M2L non sono cuffie del tutto nuove. Sono infatti una riedizione delle eccellenti Fidelio M1 che abbiamo provato alcuni mesi fa. Le M1 le avevamo descritte come un prodotto che brilla per l’eccellente rapporto tra costo e prestazioni, uno dei migliori tra quelle studiate per la mobilità. Le M2L sono di fatto identiche dal punto di vista del fattore di forma: si tratta di cuffie “over the ear”, piccole e leggere, caratterizzate da un design minimalista, in contrasto con alcuni eccessi stilistici di altri concorrenti. Sono interamente nere (al contrario delle M1 che avevamo provato, segnate da impunture e retìne arancioni) e costruite in gran parte con materiali di qualità come alluminio brunito e pelle per la copertura dell’archetto. Sui padiglioni abbiamo pelle sintetica con imbottiture generose. Come per le M1 la regolazione della lunghezza dell’archetto è precisa e a scatto. Numeri progressivi stampigliati su ciascun lato degli archi permetteno di regolarle anche senza mettersi in testa le cuffie.
Le M2L come le Fidelio M1 sono in generale un prodotto di qualità dal punto di vista della costruzione e dei materiali, anche se abbiamo notato qualche scivolata di stile. Due le cose che ci hanno colpito sfavorevolmente: la plastica zigrinata che copre il retro dei padiglioni auricolari, di aspetto piuttosto povero e la non bellissima (ma forse dovremmo dire bruttissima) scelta di stampigliare in maniera molto approssimativa e antiestetica sulla copertura dei driver le lettere “R” e la “L che indicano la coppa di destra e di sinistra. Anche la scritta “Philips Fidelio”, realizzata usando la stessa vernice sull’archetto sembra messa lì per caso. Forse si poteva pensare, visto che parliamo di cuffie che hanno un prezzo consigliato di 280 euro, di soluzioni più curate. Anche il sacchetto per il trasporto pare non del tutto adeguato al prezzo. Altre concorrenti, anche di prezzo inferiore, offrono cofanetti rigidi o semi rigidi; con le Philips Fidelio M2L abbiamo solo un sacchetto in stoffa, con interno stile seta, certamente piacevole al tatto, ma non quello che ci si attenderebbe da cuffie da quasi 300 euro.
Comfort
Le Fidelio M2L essendo un prodotto per la mobilità sono leggere (circa 500 grammi) ma il loro fattore di comodità è massicciamente influenzato dal fattore di forma. Si tratta di cuffie over the ear che devono anche restare in posizione durante il movimento. Questo ha spinto i designer a far premere l’archetto in maniera che gli auricolari schiaccino l’orecchio e questo provoca un certo fastidio nel corso di lunghe sessioni di ascolto, fastidio che viene moderato, ma non cancellato, dalla schiuma con effetto memoria. Caso come già per le M1 abbiamo notato che dopo qualche decina di minuti è difficile resistere alla tentazione di alleviare la pressione sollevando gli auricolari. Buono l’isolamento dal rumore ambiente: di fronte alla TV e in una stanza rumorosa i suoni arrivano ovattati.
Uguali ma differenti
Se per qualità del materiali, comodità e design (scritta a vernice sulle coperture a parte), non ci sono importanti novità, ne troviamo di grosse osservando il cavo e i padiglioni. Il cavo, rivestito non in tela come per le M1 ma in gomma, è caratterizzato dal connettore che è, appunto, uno spinotto Lightning. Sul cavo non troviamo alcun filocomando perchè tutti i controlli sono collocati sull’auricolare destro. Qui abbiamo il regolatore del volume con una originale forma basculante e un tasto nascosto nella copertura dell’auricolare con il quale potremo gestire le tracce: andare avanti e indietro, mettere in pausa, avanti e indietro veloce (una peculiarità dei controlli Lightning), rispondere alle chiamate e richiamare Siri. Il controllo al padiglione auricolare si rivela
molto comodo ed intuitivo, molto più agevole da usare dei tradizionali filocomandi. Una volta appresa la tecnica (doppio o triplo click, pressione prolungata) si riesce a gestire con grande naturalezza i brani. L’avanzamento o il riavvolgimento veloce delle tracce ci è parso molto utile specialmente per l’ascolto dei podcast.
Peccato che in questa prima fase Philips non abbia implementato altre funzionalità rese possibili, sulla carta, del collegamento Lightning, ad esempio con il connettore Lightning potrebbe essere possibile richiamare delle applicazioni oppure cambiare anche le playlist.
È opportuno ricordare che usando un connettore Lightning Philips fa un atto di grande fiducia nei confronti del mondo iOS visto che le M2L non sono utilizzabili con altro che non sia un iPhone, un iPod di ultima generazione o un iPad. Non potremo infatti usarle nè con un telefono Android, ma neppure con un Mac, un PC o un qualunque altro stereo, sia esso wireless che non wireless. E questo dal punto di vista tecnico potrebbe essere, almeno per una certa classe di utenza, il peggior ostacolo all’acquisto delle Fidelio M2L.
Come suonano
Le Fidelio M1 sono cuffie eccellenti nella qualità della riproduzione musicale, superiori a moltissime cuffie Over the Ear che abbiamo provato. Philips partendo da queste basi è riuscita a superare con le M2L la qualità precedente e questo nonostante abbiamo svolto prove con brani campionati a 16-Bit, rippati da Cd o comprati su iTunes Store (quindi sempre a 16-bit), e non a 24-Bit come teoricamente sarebbe possibile grazie al collegamento Lightning. Il merito della maggior qualità è probabilmente del DAC che le cuffie Lightning montano “on board” ma anche e soprattutto del fatto che il segnale non viaggia in analogico dal connettore del jack alla cuffia ma in digitale, attraverso il cavo Lightning. Non siamo a livelli audiofili, ben inteso, questo sia perchè, come accennato, le cuffie sono un prodotto costruito per un uso in mobilità, quindi nonostante i driver da 40mm non un hardware top, sia perchè le tracce che abbiamo usato erano a 16-bit, ma in ogni caso abbiamo trovato la musica prodotta dalle M2L di livello eccellente per la fascia di mercato in cui si collocano.
Il set di brani che abbiamo messo in fila inizialmente è stato lo stesso che abbiamo usato per le M1, un mix di musica acustica, elettronica, classica pop. Se le M1 sono eccellenti sui medi e gli alti, mentre i bassi sono più deboli con un effetto di musica vibrante e “chiara”, le M2L riescono a produrre bassi di tutto rispetto, senza nulla perdere sui medi e sugli alti. Bass Can U Hear Me di Beat Dominator, viene prodotto con potenza e profondità; ma la qualità dei bassi si percepisce anche in Say It Right e Maneater di Nelly Furtado, sempre virati su toni medio bassi. In questi due brani si percepisce la capacità di definizione delle M2L visto che la voce acuta della Furtado non viene sommersa, ma si staglia nella selva di note profonde. Siamo poi passati a diversi brani per verificare la risposta e il bilanciamento tonale che ci sono parsi decisamente buoni.
Il test più probante giunge da Cajun Interlude di Adrian Legg che passa costantemente da una frequenza all’altra, dalle alte alle medio basse, e dimostra l’agilità delle cuffie. Nessun limite evidente anche nel frenetico Rivers And Sticks di Oakhurst, un altro brano non semplice da eseguire e rendere soddisfacente. Ottima anche la definizione e la precisione del suono, come abbiamo verificato in Axel F, con il suo assetto che mixa bassi, medio bassi e acuti e spazi di silenzio costellati da un ticchettio. Le M2L sono eccellenti anche per brani con musica acustica: Girasole di Giorgia ha un suono caldo, naturale e molto pieno con la voce che si fonde perfettamente con gli strumenti. È a proposito di voce umana le cuffie ci sono piaciute molto i brani come What I’ll Do di Lisa Hannigan e il classico, per i nostri test, Somehwere Over The Rainbow di Israel Kamakawiwo’ole.
Buona la separazione dei due canali, discreto, anche se non straordinario, l’effetto palco. Si tratta di cuffie chiuse e brani come i Carmina Burana nell’esecuzione della London Philarmonic Orchestra e Orinoco Flow di Enya danno una certa spazialità, ma non possono essere resi come sarebbe con delle cuffie aperte. Il limite più evidente le M2L lo mostrano ai livelli di volume più alti; nonostante non siano molto potenti, si nota una lieve tendenza a distorcere le frequenze più basse e a perdere di definizione. Nulla di insopportabile, ma per avere il massimo dalle cuffie Philips sarà meglio tenere il volume fino al 75%.
Consumo batteria
Se altri prodotti si limitano a ricevere un segnale dal Jack e il compito del dispositivo è quello di riprodurre la musica per mandare un segnale elettrico sul cavo, qui il connettore Lightning fornisce energia visto che deve alimentare il DAC che troviamo sulle cuffie. Questo determina un aumento del consumo della batteria del dispositivo. Abbiamo svolto due test. Nel primo abbiamo fatto suonare le M2L per 20 minuti a volume medio con un consumo di circa il 1% della batteria del nostro iPhone Plus (sconnesso anche alla rete cellulare). Delle cuffie Bluetooth che abbiamo provato hanno consumato l’1% con lo stesso set di brani in mezzora circa, ma va anche considerato che il volume effettivo prodotto dalle Fidelio è più alto e il suono più potente e che le cuffie Bluetooth hanno una loro batteria interna che viene pure consumata per la riproduzione. Con delle normali cuffie a filo abbiamo atteso 40 minuti prima che ci fosse un consumo di batteria dell’1%. Si deve quindi tenere conto che approssimativamente le Fidelio M2L consumano circa una volta e mezza quel che consuma una cuffia Bluetooth e due volte quel che consumano delle cuffie a filo. In compenso suonano meglio di tutte e due le altre soluzioni tecniche.
Conclusioni
Le M2L riprendono il discorso dove le M1 l’avevano iniziato. Sono tra le migliori cuffie per chi ama avere qualità del suono anche in mobilità utilizzando un fattore di forma classico, senza ricorrere a prodotti che possono dare eccellenti risultati ma sono più intrusivi come le auricolari in ear. Dal punto di vista costruttivo si tratta di cuffie di buon livello, realizzate con materiali di qualità anche se c’è qualche piccola scivolata stilistica, come le approssimative scritte stampigliate in vernice bianca per distinguere auricolare destro e sinistro. Musicalmente le M2L sono un prodotto di assoluta eccellenza, almeno per la categoria in cui si collocano: producono un suono ricco di bassi, naturali e ben bilanciati, la definizione è ottima e l’agilità tonale di assoluto livello. Le M2L danno il meglio sulla musica acustica e in tutte quelle situazioni quando la musica è calda, virata su tonalità medie e medio basse e in cui la voce umana recita un ruolo di primo piano, ma possono dare ampie soddisfazioni anche su altri tipi di musica come i brani live, jazz e pop.
Musicalmente il limite più evidente arriva da una certa tendenza a distorcere il suono quando la musica in uscita dal nostro iPhone è stata portata al massimo. Il passaggio totalmente in digitale del suono dal dispositivo ai driver, con l’intervento del DAC integrato, è una soluzione che dimostra la sua efficacia anche quando non si hanno brani a 24-bit, il massimo supportato dal connettore Lightning, come interessanti sono i controlli della musica, che sono gestiti da un originale interruttore a bilanciere. Dal punto di vista della qualità audio, dunque, le M2L di Philips sono un prodotto raccomandabile, sia per chi ama ascoltare musica in mobilità sia per chi le vuole utilizzare in casa.
Trattandosi di cuffie a cavo e con connettore Lightning hanno vantaggi e limiti; dei vantaggi, innegabili, abbiamo già detto. Sui limiti aggiungiamo solo che in molti casi si preferirà avere la libertà offerta da cuffie wireless rinunciando alla qualità musicale ancora oggi superiore (nel caso delle M2L anche significativamente superiore) del cavo e che le cuffie Philips avendo solo un connettore Lightning, saranno rigorosamente utilizzabili sono con un iPhone, iPad o iPod di ultima generazione. Questo, visto che siamo di fronte a cuffie che si avvicinano ai 300 euro, quasi il doppio del prezzo delle M1, potrebbe indurre ad una riflessione prima dell’acquisto, nonostante l’innegabile qualità del suono e vantaggi in rapporto al mondo iOS che questa soluzione offre.
Pro
– Materiali in gran parte eccellenti
– Elevatissima qualità audio in rapporto alla classe
– Sono le uniche cuffie Lightning in commercio
– Controlli flessibili e disposti in maniera originale
Contro
– Qualche scivolata sullo stile
– Comfort migliorabile per le lunghe sessioni
– Consumano batteria del dispositivo
– Prezzo elevato
Le cuffie Fidelio M2L non sono ancora largamente disponibili. Il prezzo consigliato è di 279 euro