Il lavoro del futuro? E’ digitale, ma in Italia solo sulla carta: troppo pochi giovani e troppe poche donne impiegati nel settore informatico e digitale e ritardo e mancanze nella formazione delle figure professionali richieste. Lo dice il Cepis – Council of European Professional Informatics Societies – in un’analisi condotta su 2200 lavoratori che mostra come a causa dei ritardi italiani ed europei non si creino risposte alle necessità del mondo del lavoro di professionisti dell’informatica e della comunicazione digitale.
Nei prossimi cinque anni l’Europa potrebbe chiedere 900mila posti di lavoro nel settore dell’Ict – tecnologie dell’informazione e della comunicazione – , ma difficilmente si troveranno i candidati idonei: mancano le competenze e le caratteristiche ricercate dal mercato e non ci sono speranze perché le università formino uomini e donne in grado di rispondere a questi bisogni.
In Italia i giovani ora impiegati come professionisti dell’Ict sono pochissimi (solo l’11,6 per cento degli intervistati, quasi tutti attivi come “network specialist”) e le donne sono delle vere e proprie mosche bianche (le quote rosa italiane sono l’11 per cento, ancora meno della media europea, che comunque è molto bassa e arriva al 15 per cento). La formazione conta pochissimo per un lavoro nell’Ict: anche se il 79 per cento dei professionisti impiegati ha una laurea triennale, la percentuale è tra le più basse d’Europa e solo il 22,1 per cento degli intervistati ha dichiarato di aver intenzione di partecipare ad un percorso magistrale o a un master e la specializzazione è davvero sotto ogni aspettativa (il 33 per cento degli intervistati non è laureato in materie quali informatica o comunque legate al settore).
Per parlare dell’argomento Aica – che in Italia rappresenta il Cepis – ha organizzato una conferenza del ciclo “Conversazioni su Competenze e lavoro digitali” che si terrà a Milano il 25 marzo dalle 18 alle 19.30 presso la sede Fast in piazzale Morandi 2 e sarà dedicata al tema “Le competenze e i profili professionali richiesti dal mercato del lavoro nel settore ICT”. La discussione tratterà gli aspetti legati ai profili professionali oggi disponibili e quelli più richiesti da imprese medio-grandi ed enti pubblici. Il dibattito che seguirà riguarderà le competenze necessarie per l’innovazione dei sistemi informativi in coerenza con le strategie aziendali e l’importanza del sistema e-CF rispetto agli obiettivi di aggiornamento delle competenze digitali del futuro. La partecipazione è libera, anche via web, tramite l’iscrizione a partire da questo link.