A differenza del passato Apple sembra stia riuscendo a stringere accordi con le più importanti emittenti e canali televisivi USA per un nuovo servizio TV Apple in streaming che dovrebbe arrivare in autunno. Il successo della Mela è stato riportato nelle scorse ore: secondo il New York Post la multinazionale di Cupertino sarebbe riuscita nell’impresa promettendo ai potenziali partner la condivisione dei dati degli utenti.
Stando a quanto emerso recentemente per la nuova TV Apple in streaming, che dovrebbe essere presentata già alla WWDC di giugno per poi essere resa disponibile almeno in USA in autunno, Apple avrebbe già siglato accordi con CBS, Disney, 21st Century Fox e altri ancora, per creare un ricco pacchetto di contenuti proposto agli utenti con un prezzo atteso tra i 30-40 dollari, il tutto senza vincoli e abbonamenti richiesti invece tradizionalmente per questo tipo di servizi via cavo, satellite e TV tradizionale.
Da diversi anni a questa parte le voci di una Apple TV rinnovata o addirittura di una vera e propria televisione della Mela si susseguono ma in molte occasioni sono emerse difficoltà nello stabilire accordi. Secondo il quotidiano statunitense ora Apple sarebbe riuscita ad ottenere l’interesse di canali, emittenti e produttori proprio grazie alla promessa di condividere numerosi dati degli utenti. Cupertino sembrerebbe disposta a fornire non solo informazioni e dati su orari, trasmissioni e contenuti visualizzati ma anche informazioni sull’identità degli utenti, una profilazione che nessun altro fornitore di TV in streaming sarebbe disposto a concedere.
Il New York Post non specifica le fonti, citando però dirigenti a conoscenza delle trattative in corso, precisando però che fino a ora nulla sarebbe stato firmato, infine viene anche ribassato il prezzo atteso per la TV Apple in streaming, circa 20 dollari al mese, invece dei 30-40 dollari emersi nelle scorse ore. La strategia di aprire alla condivisione dei dati degli utenti per allettare produttori ed emittenti potrebbe essere una mossa vincente per recuperare terreno in un settore dove Apple è rimasta leggermente indietro rispetto ad altri colossi statunitensi, in ogni caso è consigliabile un po’ di precauzione. Fino a oggi infatti Cupertino e Tim Cook in prima persona hanno sempre dichiarato che per Apple l’utente non è il prodotto e che i dati rimangono sicuri e saldi nei database di Cupertino. Una concessione in questo senso rappresenterebbe uno stravolgimento strategico e filosofico da quanto sostenuto con fermezza fino a oggi pubblicamente da Apple.