Windows 10 è una tappa importante nella nuova era di Microsoft sotto la guida di Satya Nadella e la multinazionale di Redmond sta adottando soluzioni e approcci mai tentati prima per diversi aspetti del nuovo sistema operativo in arrivo. Nell’ultima build non ufficiale trapelata in Rete nel corso del weekend è stata individuata una funzione che permette di aggiornare il sistema operativo e le app installate sfruttando la tecnologia peer to peer.
In pratica quando un aggiornamento è disponibile, l’utente può scegliere se scaricare dai server Microsoft oppure da un PC nella rete localo o addirittura da un altro computer su Internet. Questa funzione permette di velocizzare sensibilmente gli aggiornamenti nelle case in cui è disponibile più di un computer ma soprattutto in uffici e aziende: basta che l’update si già stato scaricato su un solo computer per renderlo poi disponibile per tutti gli altri.
Gli aggiornamenti peer to peer di Windows 10 offrono vantaggi evidenti e promettono di evitare o ridurre sensibilmente i lunghi tempi di attesa e i download lenti che spesso si verificano su Internet in occasione dei più importanti rilasci di software, come per esempio avviene anche nel mondo Apple in occasione del rilascio di una nuova release di iOS o di OS X. D’altra parte però la tecnologia peer to peer rischia di aprire altre potenziali e pericolose vulnerabilità. Per scaricare aggiornamenti da fonti diverse dai server Microsoft, in particolare da altri PC o fonti via Internet, occorre attivare efficaci sistemi di controllo e verifica.
La funzione peer to peer per gli aggiornamenti in Windows 10 è contenuta in una versione beta e non ufficiale: anche se Microsoft ci sta lavorando non è garantito che sarà inclusa nella versione finale del nuovo sistema operativo atteso entro la fine di quest’anno.