Daniel Glazman, co-presidente del W3C CSS Working Group e sviluppatore software, si chiede che cosa sta facendo Adobe con Edge Reflow. Questo strumento è stato annunciato nel terzo trimestre del 2012 ed è nato come tool visuale per progettare siti html5/JS di tipo responsive utilizzabili sia da sistemi desktop, sia da sistemi mobile, mettendo a disposizione funzioni che tengono conto di punti di interruzione delle media query, gestione layout CSS precisi, raggruppamenti e altre opzioni.
La prima preview è stata presentata a febbraio del 2013 e da allora una comunità sempre crescente di utenti ha cominciato a usarlo e testarlo. L’ultima build di Reflow, la versione 0.57.17154, è stata rilasciata otto mesi addietro e il team (una ventina le persone indicate nella finestra di informazioni) non ha dato segni di vita (il blog dedicato non è aggiornato da tempo) e sembra svanito. L’applicazione soffre ancora di vari problemi e non integra ancora strumenti per importare pagine web esistenti.
Non abbiamo ancora conferme sul possibile stop allo sviluppo del software in questione ma non è la prima volta che Adobe ferma lo sviluppo di applicazioni, anche importanti: tra i software morti dopo la “cura” Adobe: GoLive, LiveMotion, Freehand e altri ancora.