Apple vale circa la metà dell’intera bolla delle dot-com del 2000. Eccola qui un’altra statistica che dice molto chiaramente quando rilevante sia oggi nel mondo della finanza Cupertino.
Il dato, menzionato da USA Today, fa riferimento ad un periodo di cui i più giovani tra coloro che leggono questo sito non hanno mai sentito parlare e forse diversi non ricordano: la bolla delle dot-com fu un momento speculativo che è andato più o meno dal 1997 al 2000, anni che portarono moltissimi investitori ad acquistare vagonate di azioni di più o meno promettenti aziende pioniere di internet, salvo poi scoprire nel 2000 che dietro la maggior parte di queste aziende, di cui la stragrande maggioranza s’è persa la memoria, c’era assai poca sostanza. Quando i nodi vennero al pettine furono in molti a pagare e i conti vennero presentati fragorosamente con teste che cadevano una dopo l’altra: Apple stessa perse circa il 50% del suo valore in un solo giorno.
Prima dei giorni fatali, Cisco, AOL e Yahoo valevano insieme circa 720 miliardi di dollari mentre l’intera bolla delle dot-com aveva un valore pari a 1400 miliardi di dollari, poco meno del doppio dei 756 miliardi di dollari che valgono oggi le azioni di Apple, un dato che fa pensare che oggi la maggior parte degli investitori hanno concentrato i loro investimenti su Apple, invece di polverizzare i loro investimenti su diverse aziende come accaduto nel 2000.
Il paragone non deve portare a pensare che quella di Apple sia una nuova bolla speculativa pronta ad esplodere: nel 2000 la stragrande maggioranza delle aziende erano in perdita; gli investitori scommettevano letteralmente sul fatto che le perdite di oggi sarebbero divenuti profitti di domani, ma non era chiaro nè come questo sarebbe avvenuto nè se mai lo sarebbe stato. Al contrario, oggi Apple è stata in grado di maturare numeri esorbitanti con i suoi profitti e può essere considerato un investimento solido e sicuro. Per il momento il rischio di una bolla Apple sembra ben lontano, pensando soprattutto che nel 2000, quando scoppiò la bolla delle dot-com, le azioni Apple, precipitate in un giorno, come detto, del 50%, valevano circa 3.5 dollari l’una.