Esperti di sicurezza hanno individuato un malware che rapina le banche, un software spia che prende di mira i computer utilizzati dai dipendenti degli istituti di credito. Kaspersky Lab, società specializzata in sicurezza informatica, avrebbe scoperto un attacco hacker contro centinaia di banche in tutto il mondo. Il sistema di attacco sfrutterebbe un metodo di attacco “classico” che, anziché le reti interne delle banche, ha come target di riferimento i dipendenti di queste ultime, inviando mail con allegati malware in grado di monitorare qualsiasi loro movimento quando sono davanti al computer. Il malware usando un tool di accesso remoto per mesi invia filmati e immagini di quanto eseguito davanti al computer a gruppi criminali russi, cinesi ed europei, consentendo di monitorare le varie operazioni eseguite quotidianamente dai bancari.
I cybercriminali sarebbero stati in questo modo in grado di attivare sistemi per il prelievo automatico di denaro contante, trasferire milioni di dollari da conti in Russia, Giappone, Svizzera, Stati Uniti e Olanda su conti correnti ad hoc aperti usando dati falsi in istituti di credito di altre nazioni.
Secondo un report ottenuto in anteprima dal New York Times, sarebbero più di 100 le banche e altri istituti finanziari coinvolti nell’attacco in 30 diverse nazioni. Benché per accordi con gli istituti coinvolti non può rivelare molti dettagli, vi sarebbero le prove che con il meccanismo in questione gli ammanchi ammonterebbero a 300 milioni di dollari (un totale che forse con nuovi calcoli dovrà essere triplicato): uno dei più grandi furti di sempre, avvenuto il tutto senza le tipiche situazioni di rischio della criminalità in banca.