Raspberry Pi 2 è la nuova versione di una scheda molto economica (35$) che ha come target gli ingegneri elettronici e gli appassionati di fai-da-te in campo elettronico; consente di avere a disposizione un computer con processore quad-core Arm Cortex-A7 a 900 MHz, completo di 1 GB di RAM. Il nuovo sistema è venduto allo stesso prezzo del modello precedente Raspberry PI B che già ampliava il numero di porte USB e allargava la capacità del connettore I/O a bordo ma la potenza, secondo il produttore è sei volte maggiore rispetto a prima (merito del nuovo processore e anche della RAM raddoppiata). Benchmark specifici sono visualizzabili a questo indirizzo.
La dotazione a bordo prevede 4 porte USB, porta HDMI (per il collegamento ad un monitor esterno ma anche ad un TV visto che è possibile realizzare un mediacenter compattissimo già con i modelli precedenti), una porta micro USB per il collegamento all’alimentatore (ma si possono utilizzare anche pacchi batteria ricaricabili), una uscita audio-videocomposito, una uscita per un display di controllo (anche touch) e la porta I/O multiconnettore per inserire schede figlie di qualsiasi tipo come ad esempio quelle per la gestione domotica. Il sistema operativo si carica su una micro SD Card attraverso PC o Mac o Linux.
Mantenendo inalterate le dimensioni della scheda madre e la disposizione delle porte il nuovo Raspberry 2 sarà compatibile con tutti casi nati per il modello B+ e così lo sarà la moltitudine di accessori, implementazioni e pure tutorial e progetti sviluppati in questi mesi.
La prima produzione prevede 100.000 unità ma le board prodotte quotidianamente potrebbero esser migliaia visto il grande interesse intorno al prodotto. L’interesse è talmente elevato che anche Microsoft ha annunciato per ii prossimi mesi l’arrivo di una versione di Windows 10 per Pi 2: sarà disponibile gratuitamente per i maker che aderiscono al Windows Developer Program for IoT.
Per la maggior parte dei progetti sono disponibili diverse versioni di sistemi operativo come Raspbian (basato su Linux) e XBMC in grado, una volta caricati su una scheda micro-SD ad alta velocità, di funzionare direttamente al boot del sistema.