Oltre l’82 per cento delle applicazioni su App Store sono “applicazioni zombie”, software invisibili che non godono e non hanno mai goduto di grande visibilità. Questi risultati sono stato specificati dall’ultimo studio di Adjust, che ha analizzato la competizione sempre più serrata fra gli sviluppatori su App Store per ottenere visibilità. Adjust ha coniato il termini “applicazioni zombie” per definire tutte quelle app non compaiono in alcune delle classifiche top di App Store per più di due terzi di uno specifico lasso di tempo misurato; in altre parole applicazioni che possono essere raggiunte dagli utenti solo attraverso la ricerca manuale.
Il 2014 è stato un anno particolarmente tumultuoso nella crescita di questa categoria: il numero di applicazioni zombie è quasi raddoppiato nel 2014, da 657.000 nel mese di gennaio a 1,1 milioni nel mese di dicembre. In generale App Store è cresciuto del 54,3 per cento nel corso dell’anno, da 890.000 apps totale di quasi 1,4 milioni. Questi dati s’inseriscono nel continuo dibattito riguardo alla sempre crescente difficoltà degli sviluppatori di emergere all’interno degli App Store, riuscendo a trovare strategie promozionali efficaci.
“Se questa tendenza continua – commenta Christian Henschel, CEO e co-fondatore di Adjust – e nulla indica che non sarà così, vedremo meno di un decimo di applicazioni che attraggono ogni tipo di attenzione dell’utente organico entro la fine dell’anno, e quelli che guadagneranno maggiore attenzione saranno le applicazioni che già possiedono una notevole trazione. L’App Store, come fonte di acquisizione organica, ha capacità finita. Quando sarà raggiunta, l’App Store sarà morto”.
Insomma, se è vero che su App Store si guadagna più che ad Hollywood, a lungo andare emergeranno solo gli sviluppatori già noti, mentre gli altri si limiteranno al ruolo di mere comparse.
