Secondo quanto riportato da Financial Post, nonostante le smentite ufficiali da entrambe le parti, Samsung vuole davvero comprare Blackberry.
Le affermazioni del giornale finanziario canadese, una fonte autorevole e anche molto vicina al mondo che ruota intorno a Blackberry (che è, appunto, canadese) sono supportate da dati concreti tra cui un documento realizzato dalla banca di investimento americana Evercore Partners, che farebbe alcune ipotesi sulla possibile acquisizione di Blackberry da parte di Samsung e sulla sua eventuale strutturazione finanziaria. Tra i dettagli che emergono dall’articolo ci sono le reazioni a Waterloo, sede dell’azienda, quando sono state pubblicate le indiscrezioni di Reuters.
I manager stavano lavorando sotto traccia sperando di portare a casa la trattativa in maniera rapida e discreta, senza la necessità di avviare una contrattazione come potrebbe essere ora necessario. Blackberry e Samsung avevano già iniziato un discorso qualche settimana fa, quando era stato annunciato il rafforzamento della loro, che doveva anche essere una sorta di messaggio di avvertimento di Samsung nei confronti dei rivali Apple, Microsoft e Nokia.
Secondo il rapporto di Evercore Partners la valutazione offerta da Samsung per Blackberry sarebbe fra i 13.35 e i 15.49 dollari per azione, per una valutazione complessiva dell’azienda fra i 7 e gli 8 miliardi di dollari; la piattaforma di Blackberry viene vista come complementare all’offerta Samsung, soprattutto per riuscire a penetrare un mercato business dove fino ad oggi Apple è riuscita ad avere maggior successo, e sul quale è alleata ad IBM. Infine, sempre secondo le proiezioni stimate dalla banca di investimento, grazie a questo accordo Blackberry potrebbe triplicare il suo fatturato software nei prossimi tre anni passando dai 235 milioni di dollari del 2014 ai 635 del prossimo 2017.
Al momento le due aziende starebbero comunque valutando le varie opzioni per portare a termine un accordo nel caso trovassero un punto di incontro e nel momento in cui scriviamo non è ancora arrivata alcune smentita all’articolo del giornale Canadese.