Metti che un giorno, all’anniversario dei 30 anni del Walkman, prendi tuo figlio di 13 anni e gli presti il tuo cimelio preferito, magari con una cassetta Basf al nichel-cromo piena di musica di oggi, che hai occhieggiato nella playlist del suo iPod. E gli chiedi: ti va di fare un gioco? Lo usi una settimana e fai una recensione per il mio blog?
à stata questa la mossa geniale della Bbc per celebrare in maniera alternativa il gioiellino lanciato il primo luglio del 1979 da Sony. Furono venduti 30mila pezzi in un mese e in un decennio 50 milioni di Walkman. à stato uno dei più grandi successi commerciali di sempre, ha costruito la fortuna di Sony e ha trasformato una generazione, aprendo il via all’ascolto della musica personale, con le cuffie, colorando il mondo e la città di quell’audio che appartiene solo a noi. L’iPod, nell’idea originale di Steve Jobs, era solo una estensione digitale della vecchia tecnologia analogica: anziché una cassetta da 120 minuti su due lati, un hard disk dove mettere tutta la nostra musica, ma con lo stesso scopo.
L’allievo come sappiamo ha superato il maestro, ma lo stesso il Walkman rimane una pietra miliare: lo volle Masaru Ibuka, per gare un gadget da usare in aereo durante gli infiniti viaggi intercontinentali: all’epoca lo scopo era quello di ascoltare musica, ma dopo il 1978 venne l’idea di commercializzarlo. Si pensarono a vari nomi per i diversi mercati, ma Walkman entrò così rapidamente nell’immaginario che venne addirittura aggiunto al dizionario della lingua inglese nel 1986.
Oggi si sottovaluta, ma il merito del Walkman fu anche quello di stabilizzare per sempre lo standard della cassetta, mentre prima si vagava tra formati diversi e tra produttori in costante conflitto: un formato che ebbe una gran fortuna e che consentì alla riproduzione stereo di diventare il punto di riferimento: non era possibile comprimere più suono nella cassetta analogica di un tempo.
E veniamo al nostro baby recensore interpellato dalla Bbc. Come funziona il Walkman oggi per un adolescente di 13 anni che risponde al nome di Scott Campbell e che è abituato agli Mp3 in tutte le loro forme sin da quando è nato? Una stroncatura: il cambio iPod-Walkman è andato male e il ragazzo, pur con tutta la buona volontà , dopo una settimana ha restituito l’apparecchio con una sonora stroncatura.
“Mio papà mi ha detto che si trattava dell’iPod dei suoi tempi” inizia l’articolo. Che prosegue: “MA non avevo capito che intendesse così grosso: è praticamente delle dimensioni di un libro. (…) Mi ci sono voluti tre giorni solo per capire che la cassetta avesse anche un altro lato. (…) Mi sono riuscito a creare una specie di funzionalità shuffle semplicemente tenendo premuto “rewind” e lasciandolo andare a caso. (…) Ma davvero mio papà ha pensato che questo fosse un pezzo di tecnologia credibile?”.
Buon compleanno, Walkman. E addio.