La Commissione Nazionale delle Comunicazioni di Taiwan ha stabilito che Apple e altri produttori di smartphone sono in regola con le leggi locali in materia di gestione e conservazione dei dati personali.
L’NCC (National Communications Commission, Commissione Nazionale delle Comunicazioni) di Taiwan, agenzia equivalente alla FCC statunitense, aveva accusato 12 produttori di telefoni, Apple compresa, di violare il Personal Information Protection Act, “raccogliendo, elaborando e utilizzando informazioni personali” in modo irregolare.
Le indagini erano partite a settembre e riguardavano inizialmente Xiaomi, ma in seguito erano stati aggiunti altri produttori: Apple, Samsung, LG, Sony, Huawei, ZTE, HTC, Asustek Computer, Far EasTone Telecommunications, Taiwan Mobile e InFocus.
Al termine dell’inchiesta non sono state trovate irregolarità; James Lou, funzionario del governo, ha ad ogni modo spiegato che sono allo studio specifiche richieste a garanzia dei consumatori. Specifiche leggi nel paese disciplinano le informazioni sui consumatori che le società possono ottenere e come queste devono essere elaborate. La normativa prevede una serie di disposizioni potenzialmente problematiche, comprese varie limitazioni riguardo al trasferimento internazionale di dati personali, questioni che riguardando le varie aziende che non operano con specifici data center sul territorio di Taiwan.