Tim Cook è l’uomo dell’anno del Financial Times. Il giornale finanziario ha insignito il CEO di Apple del titolo, attribuendogli una corona che in precedenza era stata, tra gli altri, di Steve Jobs, ma anche di Mario Draghi, Obama, Brin e Page.
Il lungo articolo che giustifica il riconoscimento menziona prima di ogni altra cosa, nel target del giornale, i meriti economici, dirigenziali e finanziari, sottolineando che «l’anno in corso ha visto il capo di Apple uscire dall’ombra del suo predecessore e marchiare l’azienda con i suoi valori e le sue priorità, portando nuova linfa, cambiando il modo di gestire la riserva di cassa, aprendo Apple ad una maggiore collaborazione e focalizzandosi su problematiche sociali». «Cook – aggiunge il Finacial Times – ha rivelato prodotti come l’Apple Watch, e Apple Pay e ha portato l’iPhone nel settore della moda e della finanza, ricatturando lo spirito di innovazione che molti temevano fosse morto con Steve Jobs. In questo processo la valutazione di Apple ha aggiunto al suo valore azionario l’intera quotazione di mercato di Google»Il Fiancial Times non dimentica neppure altri traguardi conseguiti da Cook, meno legati all’aspetto dell’impresa, come il coraggio di dichiararsi omosessuale e quello di aggiungere tre donne al suo team dirigenziale, differenziando in fatto di genere un gruppo che in precedenza era solo fatto da uomini. Infine Cook è stato anche in grado di affrontare controverse questioni come quella delle eque condizioni di lavoro e abbandonare processi produttivi e materiali pericolosi per l’ambiente.
Nell’articolo, ricco anche di citazioni, opinioni e pareri di manager di aziende partner e concorrenti, si parla anche della sua calma e capacità di dominare situazioni molto complicate come quelli portati dagli assalti dei grandi fondi di investimento, della sua strategia risoluta ma nello stesso tempo pacata nei confronti dei governi che stanno facendo pressione per modificare le politiche fiscali e hanno messo sotto accusa Apple, di come sa anche avere il pugno di ferro quando è necessario (come nel caso della estromissione di Scott Forstall e e John Browett). Infine si evidenzia come Cook ha saputo dare svolte importanti alle strategie di Apple, come ad esempio con l’acquisto di Beats che ha ridato credibilità all’azienda in un momento in cui stava perdendo quota nel settore musicale.Le motivazioni si chiudono una sorta di calendario ragionato, mese per mese, di tutte le mosse di Tim Cook, da gennaio, quanto Apple per via di vendite inferiori alle attese per iPhone 5s, calò dell’8% in borsa, fino a novembre, mese in cui con 700 miliardi di dollari di capitalizzazione, Apple ha battuto tutti i record precedenti di valore azionario.