Ci sono due modi per fare le cose. Quello corretto, seguendo la procedura, e quello rapido, prendendo una scorciatoia. Il trucchetto che vi presentiamo qui è una scorciatoia, senza dubbio alcuno. Ma funziona maledettamente bene, perché risolve un problema senza generarne altri ed è molto semplice da fare. Talmente semplice che – se non fosse che è un trucchetto – potrebbe essere quasi elegante.
In pratica, ogni tanto sul Mac scompare il suono da una serie di applicazioni come ad esempio Safari quando si visionano video incapsulati nelle pagine web con Flash (ma non capita lo stesso con Firefox). Oppure, i suoni di sistema, i segnali di invio e ricezione della posta elettronica di Mail, il “ping” di quando è arrivato un nuovo messaggio su iChat. Come mai?
Dal momento che il computer, qualsiasi computer, è una macchina deterministica, seppure molto complessa da sembrare regolata da un’intelligenza viva e un po’ diabolica come il diavoletto di Cartesio, certe volte, una spiegazione razionale ci deve essere. Ed è semplice: ci sono alcuni programmi, come Audacity e Skype, che “prendono il controllo” della scheda audio e non lo condividono o restituiscono alle altre applicazioni. E’ probabilmente un bug del modo nel quale sono state scritte le chiamate di queste applicazioni, ma anche il Mac non si sforza più di tanto di rimettere a posto i parametri audio – frequenza e numero di bit – quando una delle suddette applicazioni li cambia.
La soluzione corretta sarebbe andare nelle preferenze di sistema, alla voce audio, e cercare i parametri Audio Midi, riportando le cose nello stato originario. Diciamo però che non è molto pratica, e soprattutto che per l’utente Mac potrebbe anche essere un po’ troppo complicata (e dal sapore alla “Windows”) per funzionare. Ecco il trucco, dunque, cioè la scorciatoia.
Basta far partire GarageBand e subito, appena è caricato, chiuderlo. Il software sequencer di Apple, una delle iApps sempre disponibili su tutte le istallazioni di MacOs X, rimette automaticamente le cose a posto al momento del lancio. Probabilmente qualche sviluppatore indipendente anche italiano potrebbe creare una utility che “corra” dietro le quinte facendo lo stesso lavoro di GarageBand e risolva il problema in maniera più elegante. Ma almeno in questo modo, tutto torna a posto e Safari, Mail, Finder e le altre applicazioni canoniche riprendono il controllo del suono del Mac. Non è poco…