GT Advanced non è mai stato un costruttore di vetro zaffiro ma di fornaci: incompetenza e un’impressionante serie di errori, ecco le cause che hanno portato al suo fallimento e alla mancata fornitura di vetro zaffiro per gli schermi dei nuovi iPhone 6. La storia emerge da una lettera di Apple ai creditori a cui si aggiungono anche alcune rivelazioni inedite da parte di addetti ai lavori, presumibilmente dipendenti e dirigenti di GT Advanced interpellati dal Wall Street Journal. Prima di proporsi come costruttore di vetro zaffiro GT Advancved ha operato quasi esclusivamente come costruttore di fornaci necessarie per la creazione del vetro zaffiro e per realizzare i preziosi blocchi di materiale artificiale.
Sondato l’interesse di Cupertino, GT Advanced ha mostrato ai dirigenti della Mela una fornace di nuova generazione in grado di produrre blocchi di vetro zaffiro di ben 578 libbre, circa 260 kg, oltre il doppio del più grande blocco costruito dalla concorrenza. Pur non avendo esperienza nella costruzione, GT Advanced si è proposta ad Apple per una fornitura eccezionale, mirata a produrre il rivestimento degli schermi di iPhone 6 ma tutto si è arenato per incompetenza e anche per un management non all’altezza della situazione.
Sono diversi gli episodi riportati: in un caso un dirigente ha spedito 500 blocchi di lavorazione al riciclo invece di destinarli alla produzione, un potenziale danno per centinai di milioni di dollari recuperato all’ultimo istante. GT Advanced ha assunto in fretta e furia circa 700 dipendenti per azionare numerose fornaci ma queste non erano ancora pronte: molti dipendenti sono stati pagati spesso solo per lavare i pavimenti; la mancanza di controlli ha portato a un eccezionale numero di assenze per malattia, giornate e straordinari pagati per non fare nulla o quasi. L’incapacità di gestire le fornaci e i processi di produzione del vetro zaffiro ha portato alla creazione di uno sterminato numero di blocchi di materiale difettosi e inutilizzabili da parte di Apple, un campionario di materiale costosissimo ma inutilizzabile che è andato via via accumulandosi in un’area dello stabilimento di GT Advanced che i dipendenti hanno presto ribattezzato il “cimitero”.
Il quadro che emerge è una raccolta impressionante di errori a tutti i livelli, soprattutto di GT Advanced ma anche da parte di Apple: organizzazione affrettata, gestione lacunosa e mancanza di comunicazione tra le parti. A tutto questo si aggiungono le pressanti richieste di Apple non solo sulla qualità dei materiali ma anche su quantità, scadenze e margini di profitto risicati, che hanno contribuito non poco al collasso del costruttore.
Nella lettera ai creditori Apple dichiara di aver ricevuto da GT Advanced solo il 10% del vetro zaffiro pattuito. La multinazionale della Mela ha tentato di mantenere operativa GT Advanced anche a settembre quando i problemi erano emersi, anticipando 100 milioni di dollari di un futuro pagamento già accordato, a cui vanno aggiunti i 439 milioni di dollari pattuiti all’accordo, senza contare i 700 milioni sempre da Cupertino per lo stabilimento e le attrezzature.
Nonostante il quadro disastroso degli errori di GT Advanced, ancora una volta emergono le impegnative clausole imposte da Apple ai propri fornitori, confermate da un fornitore asiatico estraneo a questa vicenda ma informato sulle modalità di fornitura e dei contratti con la Mela: “Non è denaro facile”. il riferimento è agli accordi che possono generare miliardi di dollari di fatturato ma accettando enormi fluttuazioni della domanda, margini di profitto risicatissimi e spazio nullo per gli errori a cui si aggiungono prezzi bassi sulle componenti e tempi stretti per le forniture.