Chi vorrà un cellulare Apple non potrà comprarlo in un negozio di informatica o di elettronica di consumo e usarlo su una rete qualunque, ma sarà obbligato ad acquistare un contratto con Cingular e a restare per due anni legato al fornitore d’accesso americano. In più non sarà in grado di cambiare la scheda con una di un diverso operatore perché l’iPhone sarà “Sim locked”, ovvero legato in maniera indissolubile alla scheda Sim acquistata con esso.
La notizia non è del tutto nuova, molti siti (tra cui anche Macity) vi hanno fatto cenno, ma ora, anche grazie ad una conferenza stampa di Cingular si precisano e si ufficializzano i termini della questione.
Come accennato l’iPhone negli Usa non solo sarà commercializzato unicamente da Cingular, ma non potrà essere usato su nessun altro network telefonico. La tecnica usata è quella che in diversi paesi prevede l’impossibilità di sostituire la scheda Sim con una diversa, l’accennato “sim locking”. In Italia questa soluzione di marketing viene intensivamente impiegata da “3” i cui telefoni sono tutti Sim Locked. La società di Hutchinson Whampoa percorre questa strada per fare ammortizzare i forti sconti che pratica sui terminali 3G ed evitare che i clienti comprino un cellulare sfruttando il prezzo favorevole e poi lo usino per accedere ai network della concorrenza.
Se qualcuno fosse intenzionato a sbloccare il cellulare (grazie ai tool a pagamento o gratuiti che si trovano su Internet) sappia che Apple ha reso il telefono piuttosto robusto a questo tipo di attacchi “e se il telefono verrà sbloccato * ha detto Cingular * abbiamo pensato accuratamente a come comportarci”, ha detto un portavoce della società , lasciando intendere passi legali.
Secondo quanto riferiscono alcuni siti, poi, in aggiunta al costo del terminale e all’abbonamento per due anni, i clienti americani potrebbero essere costretti anche ad acquistare un piano dati per usufruire dei servizi Internet. Altri siti sostengono invece che Cingular lancerà un particolare abbonamento che includerà almeno un minimo di traffico dati con bundle aggiuntivi o tariffe a consumo particolarmente favorevoli.
Cingular ha poi confermato che, nonostante l’accordo esclusivo, non ci sarà alcun suo marchio sul telefono che avrà unicamente il simbolo di Apple. Nonostante il “sim locking”, dunque, niente logo stampato sul case.
Tra i dettagli di maggior interesse per i consumatori c’è la conferma che Apple lancerà nuovi modelli di iPhone. Cingular ha fatto sapere, infatti, che il patto con Cupertino copre anche futuri modelli di iPhone che non dovrebbero tardare, anzi, saranno rilasciati “a breve”.
Nel corso del Macworld non è emerso alcun dettaglio ufficiale su altri partner al di fuori dagli Usa, se si fa eccezione per il fatto che in Canada l’iPhone dovrebbe essere venduto da Rogers. Alcune testate giornalistiche ipotizzano però che tra le società di telefonia che stanno trattando la vendita dell’iPhone ci sarebbe Telefonica SA. Il potente carrier spagnolo è il quarto al mondo per utenti e il terzo per valore di mercato e ha interessi in molti paesi, e vorrebbe portare il cellulare nei paesi dove opera tra cui Gran Bretagna e Germania (dove controlla O2) e America Latina.
“3” invece, che pure potrebbe essere interessata al telefono, è per ora esclusa dall’offerta in quanto iPhone, come noto, non è compatibile con le reti 3G.
Per quanto riguarda l’Italia il panorama è piuttosto nebuloso. Il più potente operatore di telefonia cellulare del nostro paese, Tim, è legata da un patto di ferro con Microsoft. Anche se questo non impedirebbe di adottare l’iPhone si tratta di un ostacolo piuttosto serio da superare. Esclusa, almeno inizialmente, “3” per i motivi sopracitati, restano in gioco Vodafone, anch’essa giudicata piuttosto vicina a Redmond, e Wind, con quest’ultima che è un player minore dello scenario nazionale.
Alla luce di tutto ciò non si può escludere che Apple faccia scelte diverse per ciascun mercato e che quindi in Italia e in altri paesi dove lo scenario è più complesso, decida di commercializzare il cellulare senza vincolarsi ad un preciso operatore. Quel che appare piuttosto certo è che, almeno in questo caso, ben difficilmente si potrà snobbare il nostro paese senza pagare un prezzo.
L’Italia è al primo posto in Europa, dopo il Lussemburgo, per numero di linee cellulari pro capite. Ne abbiamo più di una a testa, neonati, bambini, disabili compresi. In aggiunta a questo siamo tra i paesi che acquistano più cellulari, anche di fascia alta. Difficile credere che Apple possa rinunciare a trovare una soluzione per conquistare un mercato dove potrebbe non esserle troppo difficile conseguire volumi da record, molto vicini a quelli possibili in paesi con un numero di abitanti di due o tre volte superiori al nostro ma con una minore passione per la telefonia mobile.