Lo aveva detto anche il Ceo di Cingular sul palco del Moscone durante il keynote di Steve Jobs: “Undici giorni fa è iniziata una nuova fase nella nostra storia”. Il riferimento era all’effetto di una tendenza che travalica i confini degli Stati Uniti e che vede un forte consolidamento incrociato fra aziende telefoniche “wired” e quelle “wireless”, cioè tra operatori di telefonia convenzionale e quelli di telefonia cellulare.
Per questo, in una comunicazione presentata sabato scorso da Ed Whitacre, Ceo e presidente del consiglio di amministrazione di At&T, il nome Cingular (e quello di BellSouth, una delle Baby Bells nate dall’azione dell’antitrust statunitense che a suo tempo ordinò la divisione del colosso della telefonia per il bene della concorrenza di mercato) scompariranno mentre le attività verranno proposte al pubblico sotto un nome unico: At&T.
L’impatto sarà significativo sia in termini di marketing che di possibilità per i servizi. L’idea, che nel mondo era stata contraddetta solo a casa nostra e per un breve periodo dall’ipotesi poi tramontata di separare Tim da Telecom Italia, è infatti semplice. Fisso e mobile convergono. E chi offre servizi su entrambi i fronti, può fare molto per i suoi clienti. Sia dentro che fuori casa.
L’esempio più semplice è la bolletta unica, con le telefonate diversificate a seconda che il possessore del telefonino si trovi dentro o fuori casa, oppure la possibilità per gli apparecchi ibridi come l’iPhone, dotato sia di Gsm che Wi-Fi, di agganciare anche il network senza fili wireless dell’operatore – ad esempio un hot spot in un bar o in un hotel, e proseguire a tariffa migliore o a banda più ampia.
Come si capisce, le possibilità sono davvero tante. E fanno gola a molti. Sino ad oggi, Apple è stata la prima azienda ad intuire che fosse possibile in qualche maniera agganciarsi e magari riuscire a guidare con delle partnership forti questo cambiamento epocale in una delle divisioni di servizi e prodotti più marcate per il mercato (telefonia mobile e fissa). In questa chiave, sia la scelta di Cingular/At&t che la presentazione dell’iPhone potrebbero avere un tempismo che sinora è stato sottovalutato da molti analisti.
Considerando infatti che il brand di Apple non solo è forte (grazie all’iPod che si presenta come un forte attrattore di visibilità e clientela) ma anche potenzialmente posizionato per gli esperti di marketing in quell’area dove molti altri produttori e compagnie telefoniche vorrebbero andare. Offre prodotti di lusso a prezzi accessibili, distinguibili e costruiti intorno ad una esperienza per il consumatore che nasce fin dal momento dell’acquisto, passa dallo spacchettamento e appropriazione dell’oggetto, per proseguire con l’uso, l’accesso ai servizi collegati e la possibilità di entrare in relazione con una più ampia gamma di prodotti.