Considerando che è stato rilasciato da soli tre mesi, 100 milioni è certamente un numero significativo, anche se si prenda in considerazione la contestuale diminuzione di IE 6 che scende dal 70,91 al 60,66. I due dati, incrociati, ci dicono che buona parte del successo della versione 7 dev’essere attribuita al meccanismo di Windows Update che aggiorna alla versione più recente “anche il computer di mia nonna” – si legge su una ben nota testata americana (Arstechnica).
La notizia è riportata su IEBlog da Tony Chor, Group Program Manager che riporta inoltre una ricerca di WebSideStory secondo la quale oltre il 25 % dei naviganti usi IE 7 sui siti americani. Per la verità , sullo stesso blog c’è chi ironizza sostenendo che il dato riporta anche le molteplici installazioni di chi ha scaricato più e più volte il browser Microsoft nel vano tentativo di riuscire ad installarlo con successo.
Net Application mostra come l’incremento di IE 7 sia molto rapido: dall’8,8 di novembre all’attuale 18 e oltre è un bel salto, in effetti. Ma se osserviamo il trend da gennaio 2006 a dicembre 2006 le cose si fanno più interessanti. In un anno, IE passa dall’85,31 al 79,64 lasciando per strada ben oltre cinque punti percentuali. Il dato è ancora più significativo se si osservi come il browser microsoft perde quasi un punto al mese. Firefox realizza una crescita quasi costante dal 9,50 al 14.00, ma più significativa nell’ultimo periodo. Infine, Safari ha rosicchiato terreno fino a raggiungere il 4,24%, attestandosi saldamente al terzo posto della classifica proponendosi come l’unica alternativa credibile ai primi della classe.
A giudizio di chi scrive la competizione – che fino a qualche tempo fa era praticamente già vinta da IE – si è fatta sempre più aperta. Il browser di Redmond non convince più come una volta e anche l’ultima release non riesce per ora ad arginare l’emorragia di utenti che migrano verso altre applicazioni. La crescita di Firefox è certamente impressionante e rende ragione di un prodotto davvero notevole sotto tanti aspetti, in primo luogo compatibilità e sicurezza. In questo scenario il browser di Apple cresce e consolida la sua posizione, convincendo almeno gli utenti della mela. Ma forse lo scenario è destinato a cambiare. L’adozione di Safari per l’iPhone potrebbe giocare un ruolo importante, anche se non decisivo, per la sua affermazione e allo stesso tempo contribuire all’effetto alone di iPod. Per Apple è arrivato il momento di correre?
[A cura di Fabio Bertoglio]