Nell’iPhone gira Leopard. L’indiscrezione è contenuta in un interessante articolo che Andy Ihnatko, uno dei più popolari e competenti osservatori del mondo Mac, scrivere per il Chicago Sun-Times . Ihnatko ha preso in esame il telefono, colloquiando con alcuni dei suoi creatori, poco dopo il Macworld ottenendo una serie di informazioni, alcune delle quali inedite. Tra di esse il fatto che il cellulare si basa proprio sul nuovo e non ancora rilasciato sistema operativo di Apple.
Secondo quanto si apprende i programmatori della Mela non avrebbero compiuto la stessa operazione che ha fatto Microsoft con Windows Mobile, che è una versione di sistema operativo sostanzialmente diversa da quella desktop. Piuttosto Apple avrebbe usato esattamente lo stesso Os, semplicemente riducendo o cancellando tutto quanto non serve per abbassare le richieste dell’hardware. Secondo Inhnatko la conseguenza è che le applicazioni per Mac Os X non funzionano (abbastanza comprensibilmente), benché tutta una serie di tecnologie di Mac OS X siano presenti. Tra esse, ad esempio, c’è Core Animation. Il giornalista, alla luce di ciò, spera però che i Widget possano un giorno essere aperti a Mac OS per iPhone. “Quelli che sono stati dimostrati da Jobs – dice Ihnatko – non sono gli stessi di Mac Os X, ma la Dashcode e altre tecnologie sono lì”.
Inhnatko suppone che in futuro possano arrivare applicazioni di terze parti anche se Apple manterrà uno stretto controllo su di esse, allo stesso modo con cui corolla i giochi di iPod. Tra gli elementi degni di nota la qualità del software presente che non ha nulla a che fare, dal punto di vista dell’esperienza d’uso, con quello che si vede normalmente sui telefoni (è del tutto simile alle applicazioni, per potenza e interfaccia, a quello dei computer, secondo Inhatko) e la tastiera virtuale che secondo il giornalista diventa molto famigliare dopo pochi minuti d’utilizzo. “E’ il telefono più facile mai visto”.
Parole di apprezzamento anche per la qualità dello schermo.