Un mese intero con iPhone 6 Plus. Ecco quanto ci siamo presi prima di scrivere questa recensione che non arriva, quindi, nè sulla scorta di fugaci impressioni, sull’onda dell’entusiasmo di un nuovo dispositivo, o da una mera analisi tecnica del prodotto, ma dopo 30 giorni (abbondanti) di un uso quotidiano, per telefonare, navigare, gestire appuntamenti e applicazioni. In questo mese iPhone 6 Plus (prezzo di partenza di 839 euro) è stato il nostro unico telefono, è finito in tasca, ha stazionato su una scrivania, ed è stato trasportato quotidianamente in una zaino. È anche partito con noi per un viaggio non comodo nè per distanza nè per latitudine. Alla fine pensiamo di esserci fatti una ben precisa idea su di esso e sulle sue potenzialità; in particolare possiamo dare una nostra risposta, ovviamente soggettiva, alle inevitabili domande sul suo fattore di forma e sulle tecnologie, che poi sono le domande cui cerca una risposta chi ci legge e sta pensando se vale e o meno la pena di comprare il nuovo telefono Apple, magari decidendo tra la versione plus e la versione da 4,7 pollici.
Design e materiali
Il re-design di iPhone 6 Plus, simile a quello attuato per iPhone 6, è il più radicale cambiamento, simile a quello che ha segnato il passaggio tra iPhone 3Gs ad iPhone 4. Anzi, forse è ancora più radicale di quello, per la mutazione nelle dimensioni. Non stiamo a scendere nell’elogio della cura del dettaglio e nella scelta dei materiali che sono, come sempre, al top. Facciamo solo un cenno all’attenzione posta alla creazione di un profilo quasi continuo tra il bordo arrotondato e il vetro di copertura che rende fluido anche al tatto tutto il corpo del telefono. L’intero assetto è in ogni caso molto rifinito, come studiato, quasi magnetico e affascinante, è invece il contrasto tra vetro e alluminio anodizzato. La fotocamera leggermente sporgente sul dorso non ci pare particolarmente problematica dal punto di vista dello stile e nemmeno le strisce in plastica delle antenne, obbligatorie per dare radiotrasparenza al dorso del telefono, rovinano eccessivamente il design. Insomma, come sempre, Apple ha fatto sicuramente un lavoro ammirevole dal punto di vista del look.
Semmai il problema potrebbero essere le dimensioni del modello Plus. Un dispositivo da 5,5 pollici da 16 centimetri per 8 centimetri, per quanto sottile, è difficile che appaia come minimalista e discreto, confini entro i quali di solito cadono sempre i prodotti Apple, per semplici ragioni fisiche. Se si impugna un iPhone 6 Plus è difficile passare inosservati o essere classificati come cultori di uno stile di vita minimalista.
Grosso o troppo grosso?
Indubitabilmente, per quanti sforzi si possano fare, di iPhone 6 Plus sono proprio le dimensioni il primo aspetto che lo distingue da iPhone 6. Chi ce lo vede tra le mani, incluso qualche curioso e appassionato di tecnologia di un paese asiatico dove i telefoni grandi sono la norma, è quella la cosa che nota innanzitutto: «È un iPhone? No, non è un iPhone, è troppo grosso». Questa è la frase che abbiamo sentito più spesso e dobbiamo dire anche noi appena abbiamo aperto la scatola, la prima cosa che abbiamo pensato è stata proprio questa: troppo grosso per essere un iPhone. In ogni caso con iPhone 6 Plus l’obbiettivo era proprio quello di fare un iPhone “grosso” e quindi è difficile partire da questo aspetto per avanzare una critica. Semmai dovremo capire se è “troppo grosso”.
Una volta che lo prenderete in mano, anche se vi sembrerà meno ingombrante di come si propone a vista, avrete comunque una strana sensazione dal fatto che non potrete “abbracciarlo” interamente con la mano. Il problema tasche, invece, ci pare meno tale, ovvero un problema, di quel che potreste immaginare. Questa prova l’abbiamo fatta nei giorni del lancio, corredandola di una galleria fotografica, e ora a distanza di un mese possiamo dire che non abbiamo trovato un solo paio di pantaloni tra quelli che indossiamo ogni giorno che non sia in grado di ospitarlo. Qualche volta abbiamo persino anche fatto fatica a ricordarci in quale tasca l’avevamo messo. E benchè se nessuna camicia è in grado di nasconderlo nel taschino, anche messo in quest’altra tipica posizione di chi usa uno smartphone, non sembra così scomodo. Il merito è dello spessore e del peso, davvero molto ridotti e che per alcuni aspetti contano più delle dimensioni fisiche. Questo rende il telefono discretamente confortevole, in rapporto alle dimensioni, da maneggiare e piuttosto “tascabile”, anche se dovrete prestare attenzione a scegliere la custodia.
Le dimensioni, nonostante gli sforzi fatti da Apple, infatti sono sul filo del rasosio tra il relativamente comodo e lo scomodo; mettere l’iPhone, ad esempio, in una custodia a libretto, potrebbe spostare decisamente il baricentro verso lo scomodo. Nel nostro caso ci abbiamo messo diverso tempo per trovarne una che non finisse per rendere fastidioso l’uso quotidiano di un telefono da 5,5 pollici; alla fine abbiamo optato per la custodia Apple, anche se è probabile che qualunque altra custodia con lo stesso fattore di forma avrà gli stessi pregi.
Anche nell’uso quotidiano come telefono, le cose non sono così negative come si sarebbe tentati di immaginare. Usarlo per telefonare, in particolare, non suscita in chi ci sta davanti una impressione viva come pensavamo; certo non è un dispositivo minimalista, ma non darete l’impressione di telefonare con un iPad mini…
Qualche cosa di meno positivo arriva dal fatto che le dimensioni rendono difficile “centrare” l’altoparlante e appoggiarlo direttamente sul cavo auricolare; spesso si deve muovere il telefono fino a trovare la posizione giusta per sentire bene la comunicazione. Questo dipende dall’ampia larghezza del telefono e dalla, relativamente alla larghezza, ridotta dimensione del foro dell’altoparlante.
Ma dal punto di vista ergonomico in queste settimane l’aspetto più rilevante, quello che che ci ha fatto pensare che stavamo usando un “telefono grande” è che iPhone 6 Plus non si usa con una mano. Potete provare a bilanciarlo, potete usare il doppio tap sulla home per “abbassare” l’interfaccia, potete inclinarlo, ma presto vi troverete a realizzare che non è semplicemente possibile manovrarlo con costanza e in tutta sicurezza senza ricorrere a mano destra e mano sinistra insieme. Con iPhone 6 Plus si può rispondere con una sola mano ad una chiamata telefonica, ma fare tutto il resto è davvero molto complicato a meno di non avere delle mani estremamente grandi. Che questo sia davvero una scomodità, lo lasciamo alle sensazioni di ciascuno, ma è in indubitabile che per alcune situazioni, ad esempio quando si è su un mezzo pubblico o quando si deve estrarre il telefono per una rapida occhiata alla posta, o scorrere del calendario, un dispositivo da usare con una sola mano è più confortevole di uno che si usa con due mani.
Schermo e qualità della visione
Il display di iPhone da 5,5 pollici è la ragione dell’incremento delle dimensioni. Il display di grandi dimensioni è accompagnato da altri aspetti notevoli. Lo schermo è di altissima qualità (si tratta di un display da 1920 x 1080 LCD, con 401 ppi), il più definito in assoluto per quanto riguarda i punti per pollice (401) di tutta la gamma di prodotti Apple. In esso troviamo alcune tecnologie specifiche come il dual domain pixel, un sistema (giù usato anche da altri produttori) che fornisce una miglior visione da angolazioni difficili per altri tipi di schermo. Se vi state chiedendo come tutto questo influenzi la qualità d’uso, possiamo dire che ci sono effettivamente sostanziali passi avanti rispetto a tutti i modelli precedenti (e parzialmente anche rispetto ad iPhone 6): i colori sono naturali, neri e bianchi definiti con immagini incise, quasi tridimensionali. Queste impressioni “a vista” vengono confermate da alcuni test, come quelli dell’iperspecializzato DisplayMate che giudica lo schermo di iPhone 6 e iPhone 6 Plus come i migliori schermi LCD mai testati.
Nel nostro caso la qualità dello schermo e le dimensioni ci hanno consentito di sostituire in buona parte iPad mini; il tablet è rimasto a casa durante il viaggio che abbiamo menzionato poco sopra, sostituito da iPhone 6 Plus che abbiamo usato per navigare quando non potevamo usare il MacBook Air 11”, per controllare la posta e per vedere un film durante il volo in aereo senza sentire troppo la mancanza di un iPad e riducendo lo spazio, prezioso, nel nostro zaino. La navigazione in Internet, in particolare, è stata assolutamente confortevole grazie anche alla elevata definizione che riduce la scalettatura dei testi; la visione dei film è godibile da una distanza ragionevole.
Qualche problema si verifica con le applicazioni non ottimizzate. L’aumento della densità dei pixel senza modificare il rapporto base per altezza, consente di riprodurre anche programmi non studiati per iPhone 6 e 6 Plus, ma usando uno scaler, una componente che rappresenta un pixel usando più pixel; di fatto siamo di fronte ad un vero e proprio zoom e c’è una certa perdita di qualità nella riproduzione delle immagini. Questo è meno evidente nelle app che sono incentrate sul testo (che diventa solo leggermente meno inciso), più evidente in applicazioni come i giochi. In ogni caso il fastidio è sempre abbastanza ridotto, sovrastato dal fatto che per moltissimi programmi, la definizione non ottimale, è compensata da immagini più grandi e da una interfaccia che diventa più comoda da usare. Tutto questo è comunque destinato a essere parte del passato se si considera che nel corso delle ultime settimane moltissimi dei principali sviluppatori hanno già aggiornato le loro app alla nuova risoluzione e che molte altre arriveranno.
L’interfaccia
iPhone 6 Plus non si limita ad avere uno schermo più grande, ma ha anche una interfaccia leggermente differente dai precedenti iPhone e anche rispetto ad iPhone 6. In particolare il sistema “adattativo” studiato da Apple prende spunto da iPad per adeguare alcune applicazioni come ad esempio Mail, Calendario, Impostazioni o la Borsa, dividendo lo schermo in due parti con, ad esempio, la lista dei messaggi a sinistra e il contenuto di una mail a destra, o il calendario a sinistra e la lista degli appuntamenti a destra. Anche lo schermo home ha una modalità orizzontale con la springboard che si sposta destra.
Abbiamo anche una tastiera stile iPad che viene richiamata in ogni occasione in cui ruotiamo lo schermo in orizzontale, rendendo più comoda la digitazione con due mani.
Infine Apple in iPhone 6 Plus introduce una modalità zoom che trasforma lo schermo di un iPhone 6 Plus in uno schermo del tutto identico per contenuti, a quello di un iPhone 6. Questo consente di avere icone più grandi e testo più grande e rende più facilmente raggiungibili le icone e alcuni punti dell’interfaccia. In cambio perdiamo la modalità orizzontale con la rotazione della springboard.
Tutto questo per diversi aspetti funziona come si deve ed è piuttosto comodo anche se non cancella, anzi aumenta, la necessità di usare iPhone 6 Plus con due mani. Ma il problema peggiore che abbiamo riscontrato è la presenza di diversi bug con interfaccia che ruota o non ruota, spesso assolutamente a caso, altrettanto spesso con eccessiva solerzia. Molte volte l’app Mail, solo per menzionarne una di quelle che è in difficoltà con questo sistema di visualizzazione, collocata in modalità orizzontale non torna in modalità verticale e l’unico sistema è quello di chiuderla e riaprirla. In altre occasioni c’è addirittura qualche crash delle applicazioni, quelle native comprese, all’atto della rotazione. Che questo sia un bug del sistema operativo o qualche problema del giroscopio è da vedere, ma in ogni caso si tratta di qualche cosa di fastidioso e cui dovrà essere messo rimedio in futuro.
Macchina fotografica
Non ci addentreremo nell’analisi della qualità dello scatto fotografico di cui abbiamo abbondantemente parlato nelle passate settimane, appena presentati i nuovi iPhone. Abbiamo testato iPhone 6 e 6 Plus in numerose situazioni, con particolare riferimento allo scatto in notturna (anche a confronto con iPhone 6), allo stabilizzatore con le nuove funzioni video, e alle proprietà di messa a fuoco. In linea generale e in sintesi, dobbiamo dire che dal punto di vista ergonomico, la cosa che interessa di più in questo contesto, iPhone 6 Plus è abbastanza comodo da usare, anche se le dimensioni lo rendono meno adatto dell’iPhone 6 come camera phone. Non siamo dei grandi fan dei telefoni come sostituti di una fotocamera (anche se comprendiamo che abbiano per alcune categorie di persone, specilemente quelle che usano una punta e scatta, una funzione specifica), ma se vi interessa un telefono per questo scopo, in iPhone 6 Plus trovate un dispositivo molto interessante, sia per la dimensione dello schermo che per le qualità della digicamera che, specialmente in notturna, grazie allo stabilizzatore (non presente in iPhone 6) offre una superiore qualità delle immagini.
La presenza dello stabilizzatore, ha consentito ad Apple di aumentare l’apertura del diaframma senza aumentare il rischio del mosso, tenendo nel contempo bassi gli ISO. Tra gli altri pregi della fotocamera, ricordiamo, la possibilità di girare filmati al rallentatore, fino a 240 frames al secondo, la risoluzione da 8 megapixel. In definitiva, la digicamera di iPhone 6 Plus, come dicono anche fonti molto autorevoli, è probabilmente al top assoluto nel settore dei cellulari.
Migliorata anche la qualità della fotocamera frontale. Pur senza avere svolto test specifici, possiamo dire che offre un miglior contrasto e un miglior bilanciamento delle luci della precedente fotocamera di iPhone 5 e 5S (quest’ultima già migliorata rispetto alla precedente, specialmente in condizioni di penombra). Gli adepti al culto dei selfie potranno bearsi del passo in avanti…
Autonomia
Sull’autonomia di iPhone 6 Plus abbiamo già detto in passato alcune cose specifiche. Qui aggiungiamo che nel corso del nostro mese di vita con il nuovo telefono di Apple, l’impressione che ne abbiamo ricavato è che si tratta, sotto questo punto di vista, del miglior telefono mai fatto da Apple. Nel corso del nostro viaggio cui abbiamo fatto cenno poco sopra, visto che eravamo all’estero, abbiamo fatto poche telefonate (un paio al giorno), abbiamo tenuto la sincronizzazione dei dati spenta con poche app che accedevano ad Internet, ma abbiamo usato iPhone sia per scaricare costantemente la posta che per qualche decina di minuti di consultazioni di Internet, ricaricandolo solo tre volte in sette giorni, il che è assolutamente notevole visto che in condizioni simili iPhone 5 richiedeva una carica ogni giorno. Abbiamo poi provato a far qualche test più scientifico, facendo girare un filmato in HD; con 90 minuti di riproduzione al 50% della luminosità, abbiamo avuto un 80% netto di autonomia residua, il che se non stupefacente, è interessante visto che stiamo parlando di uno schermo molto grande e ad elevata risoluzione. In ogni caso possiamo immaginare che riducendo la luminosità, come sarebbe possibile fare su un aereo o in un luogo chiuso, si possa facilmente arrivare ad una decina di ore di riproduzione video. Lasciando il telefono indisturbato, ma con le connessioni tutte attive, abbiamo notato che in sei ore, una mezza giornata di attività, la carica è scesa del 6%. In sostanza, anche scorrendo alcuni test su Internet, non si può dire che l’iPhone 6 Plus abbia una autonomia da record, ma è largamente soddisfacente, la migliore in assoluto tra tutti i telefoni Apple che abbiamo provato, iPhone 6 incluso.
Prestazioni
Apple, come già in passato e per altri prodotti, per spingere il telefono marketing punta sempre molto sulle prestazioni dei suoi processori. L’A8 sarebbe del 25% più veloce dell’A7 (ma alcuni benchmarks indipendenti lo collocano intorno ad un +20%), mentre la GPU arriva al 50% di performance in più. Si dovrebbe trattare, il condizionale deriva dal fatto che non abbiamo informazioni ufficiali, di un dual core da 1.4 GHz e 1 GB di Ram. Il core grafico dovrebbe essere della serie PowerVR 6XT (forse una GX6450) con una velocità stimata di 450 MHz. Ovviamente iPhone 6 Plus e iPhone 6, che usa lo stesso processore, è il telefono più veloce mai creato da Apple, e tra i dispositivi mobili è più lento, sulla carta, solo di iPad Air 2. Tutto questo tradotto in pratica significa che il confronto con iPhone 5 è impari; con iPhone 5s la differenza si sente, ma come sempre accade è inferiore a quella che si potrebbe immaginare quando si parla di benchmarks. In ogni caso quel che conta è che l’interfaccia e le applicazioni native sono molto fluide, eccellenti per moltissimi aspetti dalla responsività ai frames prodotti, il che ne fa un dispositivo molto piacevole da utilizzare.
Come per iPad Air 2, dalle prove che abbiamo fatto con applicazioni che richiedono abbastanza muscoli, come Asphalt 8, Modern Combat 5 e Infinity Blade III, possiamo dire che il framerate, specialmente nella applicazioni aggiornate per Metal e quelle che supportano la nuova risoluzione dello schermo, è buono. Per altri giochi la differenza con un iPhone 5s è impercettibile se inesistente. Questo dipende da diversi aspetti, dall’assenza di ottimizzazione per la tecnologia Metal, al fatto che lo schermo gestisce molti più pixel e per giunta l’hardware deve fare una operazione di upscaling sui giochi non aggiornati.
Un settore dove abbiamo notato un generale salto di qualità è nella navigazione. Usando il consueto set di pagine Internet (Repubblica, Macitynet, Trenitalia, Cnn, Apple, Expedia, Amazon, Corriere della Sera), abbiamo ottenuto risultati quasi pari a quelli del vecchio iPad Air: con una connessione Wi-Fi su Adsl 24 Mbps, abbiamo impiegato 40 secondi con l’iPad Air (36 secondi con l’iPad Air 2) e 42 secondi con iPad 6 Plus.
Bendgate ovvero del mito dell’iPhone 6 Plus che si piega
È impossibile, sfortunatamente, fare una recensione sull’iPhone 6 Plus senza parlare di bendgate, ovvero della presunta facilità con cui questo modello si piega. All’argomento abbiamo dedicato un intero articolo che ripercorre le origini delle voci, presenta le conclusioni scientifiche e arriva a delle conclusioni che vi invitiamo a leggere. Qui aggiungiamo solo che in un mese di uso di iPhone 6 Plus, nel corso del quale abbiamo usato il telefono senza troppo curarci di come lo stavamo trattando, limitandoci ad usarlo come ci era più comodo ed imposto dal suo fattore di forma, rivestito di una normale e flessibile custodia Apple, non abbiamo riscontrato alcun segno di piegatura. Certo non l’abbiamo messo nella tasca posteriore dei pantaloni se non saltuariamente e non ci siamo seduti sopra, rollando la natica a destra e sinistra e dall’alto verso il basso, magari per nove ore di un volo intercontinentale. Ma l’abbiamo messo costantemente nella tasca anteriore di un paio di jeans lasciandolo lì per diverse ore in differenti giornate. La nostra impressione è che iPhone 6 Plus usato nella maniera in cui lo userà, e sarebbe logico usarlo, il 90% delle persone, non corre più rischi di essere danneggiato di quanto non accada ad altri telefoni di altri marchi e realizzati con altri materiali. Probabilmente caricando di un peso significativo un punto specifico del telefono, potrebbe piegarsi. Ma l’unico modo ragionevole per cui questo possa accadere, al netto di chi è abbastanza ricco da comprare un iPhone e per poi piegarlo deliberatamente con le mani solo per dimostrare l’ovvio, ovvero che è possibile piegare un telefono fatto in alluminio, è metterlo nella tasca posteriore di un paio di pantaloni e poi sedervisi a lungo o lasciandosi andare sopra con tutto il nostro peso. Che questo possa accadere è probabile, che questo segnali un difetto di iPhone 6 Plus, ci pare meno evidente. Che sia uno “scandalo” è del tutto da escludere.
Conclusioni
L’iPhone 6 Plus è un prodotto eccellente, realizzato in maniera impeccabile e con materiali di assoluta qualità. È ingegnerizzato come meglio Apple non avrebbe potuto nel processo di conversione di un iPhone in phablet. In più è veloce, anche se alcune applicazioni mancano di una ottimizzazione specifica per il processore; lo schermo è basato un display che oggi è probabilmente il meglio tra le componenti LCD oggi sul mercato. Le dimensioni dello schermo, unite alla qualità e alla risoluzione elevata, offrono una comodità di fruizione di contenuti al top assoluto nel mondo della mobilità nel settore degli smartphone. Infine ha un otitma macchina fotografica, in grado per molti aspetti di sostituire una punta e scatta.
L’iPhone 6 Plus non è comunque un prodotto per tutti, ma si rivolge ad una specifica nicchia di mercato, quella di chi cerca un ibrido tra un tablet e uno smartphone ed è disposto a barattare la comodità di un dispositivo che si usa con una mano e che finisce in ogni tasca, come un iPhone 5s o un iPhone 6, con un altro che consente di avere comodità nella lettura e fruizione di contenuti. In questo senso sembra più rivolgersi a quel pubblico che aveva acquistato per la stessa ragione un phablet di altri marchi, piuttosto che i vecchi utenti iPhone. A questa particolare categoria, Apple con iPhone 6 Plus offre qualità nella costruzione, eleganza del sistema operativo, componenti senza compromessi. A patto che siano disponibili a pagare un prezzo premium, giustificato dalle scelte in fatto di funzionalità, integrazione tra hardware e sistema operativo, ma che confrontato con quello di altri prodotti simili, potrebbe apparire non competitivo.
Pro
– Elegante, rifinito, materiali eccellenti
– Prestazioni al top della categoria
– Lunga durata della batteria rispetto ad altri prodotti Apple
– Schermo di altissima qualità
– Eccellente interpretazione del fattore di forma dei Phablet
Contro
– Quasi impossibile da usare con una sola mano
– Dimensioni impegnative e non per tutti
– Software per funzioni specifiche ancora da affinare
– Prezzo impegnativo
iPhone 6 Plus è in vendita nei negozi e su Apple Store on line ad un prezzo di partenza di 839 euro