Statistiche sbagliate e fuorvianti, informazioni lacunose, molti dubbi sulla solidità delle affermazioni di Jobs a proposito dei Drm e delle ragioni per cui Apple impone un sistema chiuso. Ecco quello che emerge dal blog di Jon Lech Johansen, un personaggio autorevole quando si parla di Drm visto che, come noto, proprio a lui, non a caso noto come “DVD Jon” si deve il crack del sistema di protezione dei Dvd.
Johansen, che recentemente ha anche forzato FairPlay eliminando la protezione della musica di iTunes, smonta pezzo per pezzo diverse delle teorie avanzate da Jobs nella sua lettera aperta. L’hacker norvegese, in particolare, dimostra di non credere alla tesi secondo cui i Drm siano stati imposti ad Apple dalle case discografiche. “Molte canzoni – dice Johansen citando un articolo del New York Times – vengono vendute su iTunes protette da FairPlay mentre altrove sono in vendita completamente senza Drm. Apple potrebbe fare lo stesso e senza alcun problema per i clienti, ma fino ad oggi non l’ha fatto”.
Un secondo asserto, quello che le canzoni comprate da iTunes presenti sugli iPod venduti fino ad oggi sono poche e quindi non esiste un “effetto vincolo”, viene contestato da Jon Lech Johansen. In realtà quel che conta, si legge nel blog, non è il numero di canzoni medie per iPod che conta, ma quante canzoni compra un utente medio “e queste sono cifre che Apple non ha mai rivelato. Ovviamente – dice Johansen – se qualcuno compra 10 canzoni non esiste un effetto vincolo, ma se qualcuno ha comprato 100 canzoni, 10 show Tv e 5 film ci pensa ben prima di cambiare piattaforma”. Secondo Johansen questa situazione potrebbe essere ben più frequente di quel che tenderebbe a far credere Jobs perché dei 90 milioni di iPod usati per elaborare la statistica delle 22 canzoni comprate da iTunes per player, molti non sono più in uso.
Infine, secondo Johansen, Jobs stende il suo proverbiale campo di distorsione della realtà quanto parla della concorrenza, dicendo che anche società come Microsoft sono passate ad un sistema chiuso per ragioni di sicurezza. “Quella che ha portato Redmond a creare un ecosistema simile ad iPod con Zune – dice Johansen – è stata una scelta di carattere commerciale. PlayForSure (il Drm lanciato da Microsoft tempo fa e dato in licenza a vari produttori di player) è ancora in uso e lo sarà per il prossimo futuro. Per quanto riguarda le falle di sicurezza che esso avrebbe, queste non sono superiori a quelle di FairPlay, nonostante sia stato licenziato a decine di società “