Su Internet si torna a parlare delle componenti di iPhone. A rilanciare la discussione su chi siano i fornitori delle tecnologie del cellulare di Apple sono alcune dichiarazoni di Warren East, presidente e amministratore delegato di Arm.
Secondo East, che guida una delle società più all’avanguardia del settore, il suo Arm, un nucleo intorno al quale costruiscono i loro chip diversi produttori di primo livello del settore mobile, è alla base di almeno tre dei processori del telefono.
Vari siti, proprio in seguito a questa conferma autorevole, tornano ad ipotizzare che il processore principale sia un PXA320 di Marvell. Ma la fonte sembrano essere ancora le ben note dichiarazioni dell’amministratore delegato di Intel Italia in una intervista al Sole24Ore; peccato che come successivamente notato ancora dalla nostra testata dall’articolo fosse sparito a stretto giro di posta ogni riferimento ai processori di Marvell, lasciando vari dubbi sulla fondatezza dell’indiscrezione.
Tra le ipotesi che non smentiscono le dichiarazioni di East né sono in contraddizione con l’improvvisa sparizione delle dichiarazioni di Bucci,c’è quella che fa riferimento ad un chip Samsung. Anche il produttore coreano, infatti, come Marvell, basa alcuni dei suoi processori su tecnologia Arm. Una seconda tesi attendibile è che il processore sia davvero un Marvell, ma Intel abbia preferito far eliminare dall’articolo ogni riferimento ad esso ritenendo non opportuno che un suo dirigente facesse cenni a scelte di fornitura su prodotti che non la riguardano.
Da parte sua, sollecitato ad essere più esplicito sia sul numero che sulla tipologia dei processori in uso nell’iPhone, il Ceo di Arm si è limitato da dire che ‘Apple parlerà dei contenuti tecnologici di iPhone quando sarà pronta a farlo. Per quanto riguarda il numero dei processori, posso dire che il 90% dei cellulari usa tecnologie Arm e che siamo presenti nel settore del Wifi, delle funzioni di base di trasmissione, nei processori applicazione e degli Mp3’
Chi, invece, ha parlato apertamente di una presenza di componenti prodotte dalla sua società in iPhone, è stato Henry Samueli, amministratore delegato di Broadcom.
La notizia è emersa durante un processo che si sta svolgendo in California. Trattandosi di un procedimento legale (istruito da Qualcom che accusa Broadcom di utilizzo non autorizzato di alcuni suoi brevetti) Samueli non ha potuto sottrarsi alle domande degli avvocati. Il Ceo di Broadcom ha detto anche che il chip non viene usato per il video, la tecnologia messa nel mirino da Qualcom.
Interpellata dai giornalisti, Broadcom ha rifiutato ogni ulteriore commento ed approfondimento della notizia, tornando nel riserbo tipico che caratterizza, anzi, deve caratterizzare, ogni fornitore di Apple. L’ipotesi più credibile, formata su informazioni raccolte dagli analisti, è che il processore Broadcom sia usato per lo schermo sensibile al tocco.