Dopo il confronto tra i due terminali di bandiera per Google e Apple, Nexus 6 e iPhone 6, lo scontro passa sul piano software: iOS 8 (per la precisione 8.1) e Android L, conosciuto anche come Android Lollipop o 5.0. E’ la redazione di phonearena a confrontare l’interfaccia dei due sistemi, con particolare attenzione a schermata di blocco, home page, notifiche, widget, dialer, rubrica e pannello di controllo. Ecco il risultato, con immagini fianco a fianco dei due sistemi operativi mobili più utilizzati dagli utenti.
1. Schermata di blocco
La schermata di blocco è certamente uno tra i primi elementi ad essere confrontati. Rappresenta il primo impatto di ogni utente quando si accende il terminale. Android L si avvicina moltissimo, almeno inizialmente, alla schermata di blocco utilizzata da Apple su iOS 8.1 (a dire il vero simile a iOS 7). Un orologio sulla parte alta dello schermo è seguito dalla presenza della data. Entrambe mostrano in alto la barra di sistema e in basso alcune scorciatoie rapide. Oltre alla possibilità di sblocco del terminale e di avvio rapido della telecamera, il sistema operativo di Google offre in più la possibilità di avviare direttamente il dialer. Davvero simili le due schermate anche quando si parla di inserimento PIN, anche se quella Apple risulta molto più comoda: su iOS, infatti, è sufficiente cliccare il codice di 4 cifre per sbloccare il terminale, mentre su Android è necessario cliccare un quinto pulsante Enter per accettare il codice inserito.
Entrambe le lockscreen consentono di visualizzare le ultime notifiche ricevute: iOS 8.1 lo fa utilizzando un background completamente trasparente, mentre Android L utilizza griglie con sfondo bianco. Entrambe, ovviamente, consentono di rispondere rapidamente alle notifiche visualizzate. Può certamente piacere l’uno o l’altro stile, ma a livello di funzioni, entrambe le lockscreen risultano parimenti efficienti.
2. Homescreen
Tante le differenze in homescreen. Android L è, anzitutto, caratterizzato dalla presenza costante della barra di ricerca Google, che ormai risulta attivabile con il semplice comando vocale Ok Google. Su iOS 8 manca del tutto una finestra grafica dedicata a Siri, che può comunque essere richiamato con la pressione prolungata del tasto home, o la frase Ehi Siri nel caso in cui iPhone venga collegato ad una presa di corrente. Al di là di questo elemento grafico, le icone di default su Android risultano molto diverse da quelle del sistema Apple. Mentre su iOS, infatti, gli elementi restituiscono un senso di armonia, dovuto alla forma quadrata di tutte le icone, diversa è la situazione sui terminali Google, dove le icone hanno le forme più disparate. Sicuramente, prima di Android L, iOS restituiva un senso maggiore di ordine e pulizia, ma su questo aspetto dovrebbe finalmente intervenire Lollipop, con lo stile Material Design in grado di armonizzare l’interfaccia di sistema, ad iniziare proprio dalle icone.
La griglia di default su Nexus 5 , come quella di iPhone 6, è di 4 icone per ciascuna riga, mentre su Nexus 6 diventeranno cinque. In entrambi i sistemi operativi le icone possono essere spostate a piacimento, ma su Android vi è maggiore libertà, potendo essere spostate in qualsiasi slot disponibile all’interno di una pagina. Su iOS, invece, è necessario riempire tutti gli spazi vuoti presenti all’interno di una stessa schermata, potendo saltare slot disponibili solo quando si creano nuove pagine.
Differenza principale riguarda poi il drawer Android, assolutamente assente su iOS. Mentre, infatti, sul sistema operativo di Apple tutte le applicazioni trovano automaticamente spazio all’interno della home, su Android solo le icone desiderate trovano spazio in Home, mentre tutte le altre vengono automaticamente posizionate all’interno di un secondo menù richiamabile dal pulsante virtuale centrale. Se inizialmente il sistema Android può sembrare inutile, ripetitivo e confusionario, così non è. Android permette, infatti, di organizzare la propria home con le icone strettamente necessaria ed eliminare quelle inutili. Ad esempio, su iOS le varie icone delle tastiere alternative, che non servono praticamente a nulla, devono necessariamente occupare posto in home, mentre su Android vengono nascoste nel menù secondario.
Ad ogni buon conto, grazie al sistema di cartelle presente in entrambi i sistemi è possibile organizzare al meglio la home. Insomma, iOS appare sicuramente più semplice ed immediato per l’utente, mentre con Android è necessario capire il semplice meccanismo che separa homepage da app drawer.
3. Widget
Con iOS 8.1 Apple ha finalmente offerto la possibilità di installare widget, ossia estensioni grafiche delle applicazioni che forniscono determinate informazioni senza necessità di aprire l’app stessa. Su questo versante iOS e Android risultano ancora molto distanti. Ed infatti, mentre sul sistema operativo di Google è possibile inserire widget sulle varie schermate principali, mescolandole alle icone delle app, su iOS tutti i widget devono necessariamente essere posizionati all’interno del centro notifiche. Entrambi i sistemi prestano il fianco a critiche, ma anche ad apprezzamenti.
Su Android è assolutamente da apprezzare la possibilità di inserire nelle varie home un numero praticamente illimitato di widget, anche se questo potrebbe inficiare l’armonia delle varie schermate. Mescolare spesso widget a icone potrebbe ridurre il senso di ordine reso da icone perfettamente allineate alla griglia. Su iOS, invece, è possibile visualizzare i widget solo sul pannello di notifiche. Questa scelta risulta sicuramente più ordinata, ma non troppo felice, dato che il pannello di notifiche, dopo pochi widget, risulta assolutamente confusionario e non troppo gestibile, dovendo scorrere in basso per trovare le informazioni desiderate.
4. Notifiche
Tante, tantissime le differenze tra iOS e Android quando si parla di notifiche. Android, di default, non presenta badge alle icone, mentre su iOS è possibile visualizzare un piccolo numeretto su ciascuna icona di app con notifiche non lette. Il numero in rosso presente su iOS e indicante il numero di notifiche non lette per ciascuna applicazione risulta particolarmente efficace, evidenziando numero di mail, messaggi e chiamate perse. Su Android, invece, non è presente alcun badge nell’angolo in alto a destra delle icone, e ogni notifica viene visivamente riportata sulla barra di sistema in alto. Il sistema adottata da Android risulta particolarmente elegante, ma non permette istantaneamente di capire il numero di notifiche non lette relative ad una determinata applicazione.
Simile, in tutto e per tutto, il menù del pannello notifiche, salvo che per l’aspetto grafico. Su Android ogni notifica viene inserita sullo sfondo bianco in rilievo, con stile Material Design, ossia su un piano differente rispetto al background in secondo piano. Su iOS, invece, le notifiche risultano particolarmente eleganti, perché inserite completamente all’interno di uno sfondo con stile blur.
Dove Android, probabilmente, segna un passo in avanti, è la notifica di chiamata in entrata, mentre il dispositivo è in uso. Con Android L, infatti, l’utente potrà continuare ad utilizzare il dispositivo come se nulla fosse, potendo rispondere all’occorrenza grazie ad un pop up poco invasivo posizionato sulla parte alta dello schermo; su iOS, invece, la chiamata in entrata interrompe tutte le attività in esecuzione.
5. Quick control
Il pannello di controllo contenente toggle rapidi è stato da sempre protagonista sui sistemi Android, mentre sui sistemi mobili Apple ha trovato ingresso solo di recente con il rilascio di iOS 7. Ad ogni modo, su Android L e iOS 8.1 risulta particolarmente simile. Questo pannello, in entrambi i dispositivi, ospita di dafault 9 icone, corrispondenti ad altrettante funzioni. Su Android L si apre attraverso un doppio slide dall’alto, mentre su iOS con uno slide dal basso. Sul sistema operativo Apple, seppur ben costruito e molto utile, mancano però funzioni molto utili, come l’attivazione/disattivazione rapida del 3G o deo servizi di localizzazione, invece presenti su Android.
6. Dialer e rubrica
Il dialer di Android L si avvicina moltissimo a quello di iOS 8.1. Entrambi molto semplici, con l’icona della chiamata rappresentata da una cornetta su sfondo verde circolare. Inutile negare che l’assenza della ricerca rapida tra i contatti su iOS si sente come una vera e propria lacuna. In ogni caso, Android L ha completamente rivoluzionate l’app di chiamata, che adesso presenta immagini dei contatti molto più grandi rispetto ai cerchietti su iOS. Insomma, su Apple l’app dialer e la rubrica appaiono molto piatti e davvero semplici; su Android, invece, la sezione è molto più movimentata, anche se davvero elegante, flat e comunque ordinata. Interessante però notare, che Apple offre gli ultimi contatti chiamati all’interno del menù multitasking, evitando così spesso di dover ricorrere all’app dialer per chiamate rapide. Inoltre, il vantaggio di Apple è per la possibilità di bloccare messaggi di testo e chiamate provenienti da determinati contatti. Android 5.0, invece, permette di bloccare solo i messaggi provenienti da un numero in particolare.