Volete un Mac? Volete anche solo farvi quattro risate? Volete ricordarvi un marchio (Apple) con un’idea positiva dell’azienda che lo porta sul mercato? Sono questi gli scopi di Get a Mac, la campagna pubblicitaria di Apple che negli Usa viene trasmessa in televisione e che in Italia è disponibile (tradotta) solo partendo dal sito di Apple.it
Ma in realtà l’ottima e a tratti geniale trovata di far parlare due attori che impersonano un Mac e un Pc – e che ricordano in realtà Steve Jobs e Bill Gates da giovani – è nata nel 1996. Si trattava di un’altra campagna (di cui parla Wired divertente come solo le foto nella soffitta della nonna sanno esserlo: un po’ si ride e un po’ ci s’intristice per i ricordi.
I protagonisti sono due modelli vestiti molto anni Ottanta (più che Novanta). Abitone scuro e “segni della sfiga esistenziale” per l’utente Pc, che si porta a giro un Portégé di Toshiba, copie di riviste per Pc, il cd dell’istallazione di Office, una calcolatrice Hp 32S, un cacciavite multitestina e un modem Ethernet Xircom. Completa il look, un Rolex (finto).
Il “figo” di Apple, invece, veste in jeans e scarpe da tennis FootLocker (cos’altro sennò?), nel suo zainetto ha un PowerBook Duo 230, il lettore zip, un modem senza fili Ricochet, il Nokia 100 e un cavo seriale ad otto pin. Soprattutto, capigliatura sbarazzina alla Seinfeld, orecchino minimalista e Swatch.
“Just looks cool”, sembra semplicemente figo, dice la pubblicità . E mentre l’utente Windows apprendiamo avere un Mac a casa per i figli, quello Apple è convinto che Bill Gates sia convinto di essere Dio. Cosa che secondo la pubblicità , tra l’altro, lo stesso Bill Gates crede. Erano gli anni del Newton e di strani signori europei come amministratori delegati di Apple. Tanti prodotti, tanti insuccessi ma anche tante intuizioni geniali. Dopo pochi mesi sarebbe tornato Steve Jobs a salvare capra e cavoli, come si dice… E per fortuna!