Steve Jobs era “Uomo unico e affascinante” ma anche “cool” aggettivo largamente usato in USA e non solo per significare eccezionale, impudente, furbo, un corposo mix di qualità che in Italia possiamo tradurre, senza sbagliare di molto, con figo. Appunto: secondo il creatore di Beats, ora dirigente di Apple, Steve Jobs era figo quanto tutti i Beatles, Mick Jegger e Keith Richards fusi in un’unica persona.
Non è la prima volta che tra addetti ai lavori, colleghi e amici di Jobs emergono dichiarazioni di questo tipo, in ogni caso il giudizio di Jimmy Jovine risulta interessante perché formulato da un discografico, non solo attento ai gusti musicali, ma anche dotato di una sensibilità non comune nel captare gli umori e gli interessi della gente, di rilevare e anticipare gusti e tendenze.
In breve riconoscere il fattore “cool” è da sempre una professione per Iovine che la riconobbe immediatamente in Steve Jobs fin dai primi incontri avvenuti tra i due nel 2003, nell’epoca in cui Jobs e Apple stavano progettando la rivoluzione iTunes e iPod per traghettare la musica dall’era analogica a quella digitale, nel frattempo gettando anche un salvagente all’industria discografica che allora vacillava sotto i primi colpi della pirateria e del file sharing di Napster.
Intervistato durante la Global Conversation dell’University of California, Iovine ammette di aver riconosciuto immediatamente il fattore cool in Steve Jobs concentrato alla massima potenza. Fin dai primi incontri il discografico si rese conto che tutte le fila dei giochi allora in corso per il futuro della musica e l’avvento del digitale, e non solo, passavano dalle mani di Jobs, il tutto reso con una frase breve ma esemplificativa: “Quando andai ad incontrare Jobs mi dissi: la festa è nella casa di quest’uomo”.
Iovine ha dichiarato, riportato da Cnet, che il connubio tra tecnologia e cultura, di cui Jobs è stato non solo massimo sostenitore ma anche uno dei primi e più accesi ideatori, rimarrà valido per sempre. Ma secondo il creatore di Beats, Steve Jobs non era solo forza e potenza ma anche cool: era “John, Paul, George e Ringo, Mick e Keith in un solo uomo” riferendosi così nientemeno che a tutti i membri dei Beatles e al nucleo centrale dei Rolling Stones. Che Steve Jobs fosse famoso quanto una rockstar era già chiaro quando era ancora in vita, già una eccezione degna di nota per un amministratore delegato di una società di tecnologia. Le dichiarazioni di Iovine non solo ribadiscono il concetto ma tratteggiano una figura unica, riconosciuta come tale anche da un manager, produttore musicale e imprenditore, da sempre abituato a trattare con artisti e star di primo piano.